C’è una data: 31 marzo 2013. L’Uefa pone un limite. Il Napoli deve comunicare come, con quali fondi e in quanto tempo adeguerà il San Paolo alle norme europee. È stato solo ieri lanciato l’allarme dalla società, ma da giorni si discute a Roma tra Federcalcio e Viminale, secondo competenze diverse. La Federazione fu informata la scorsa settimana, da un funzionario Uefa, prima di Olanda-Italia, ad Amsterdam, città sede anche della finale di Europa League il 15 maggio. L’inviato del governo europeo è lo stesso che ha dato, «in via eccezionale», l’agibilità l’anno scorso per le gare di Champions al San Paolo. La deroga è stata concessa anche stavolta, per l’Europa League, ma con il limite del 31 marzo. Il Napoli rischia di non giocare nel suo stadio incontri europei, non solo Champions, anche in questa primavera se dovesse qualificarsi per i turni successivi di Europa League, che riprende stasera. Sedicesimi, gara di andata con il Viktoria Plzen, ritorno il 21 nella Repubblica Ceca. Se va avanti, incrocia la vincente di Bate Borisov e Fenerbahce, bielorussi e turchi, per entrare nei quarti che prevedono il nuovo sorteggio. In questo caso, se il Napoli lascia cadere l’ultimatum del 31 marzo deve cercare uno stadio a norma Uefa, con certificato recente. Dove? Roma, Milano, Torino, Udine. Vi sono timori di ordine pubblico, se n’è già discusso al Viminale, presenti il vicecapo della polizia Alessandro Marangoni e il capo della segreteria, Mario Papa. Due dirigenti che hanno lavorato anche a Napoli e conoscono le carenze del San Paolo. Lo sa bene il Napoli. Alessandro Formisano, dirigente responsabile, ha parlato con il questore vicario Antonio Borrelli e il responsabile del distretto flegreo, Luigi Peluso. Tra le richieste Uefa, sono urgenti i lavori agli intonaci per la caduta di calcinacci, la sicurezza dell’area stampa dove il tetto non ferma la pioggia e il deflusso. Il San Paolo sarà a norma se potrà essere sgomberato in 7 minuti. Ora occorre il doppio del tempo. Il divieto Uefa impedirebbe anche alla Nazionale di confermare l’impegno di un incontro al San Paolo nel mese di novembre. Ad Amsterdam Prandelli ha comunicato che sarà fissato un allenamento a Quarto, dove gioca la Squadra della Legalità, tra applausi e raid ostili. Il Ct assisterà presto ad una gara del Quarto, appena verrà ad osservare i calciatori italiani del Napoli. Diverse sono invece le richieste dei vigili del fuoco attraverso la prefettura e la commissione di vigilanza. Il Napoli ha proposto di anticipare le spese per i lavori. Il Comune non risponde, nel rispetto delle procedure: rischiando il dissesto, deve prima risolvere il contenzioso con il Napoli, che risulta moroso. C’è un intralcio burocratico nella mancata risposta al club. È comunque molto curioso per i tifosi: leggono pagine e pagine con annunci di Luigi de Magistris su megastadio a Ponticelli o cittadella dello sport a Fuorigrotta, per poi scoprire che non c’è nulla sul nuovo impianto e il vecchio è per l’Uefa fuori norma.
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