L’edizione di oggi di Repubblica paragona la situazione del Napoli ai cinepanettone di Aurelio De Laurentiis. Anche belli all’inizio, ma poi penalizzati da un copione ripetitivo e un finale già visto:
“Sul più bello il Napoli si squaglia sempre e per questo i 4 mila tifosi al seguito se la sono presa con il presidente, contestandolo in contumacia. Negli 8′ in cui gli azzurri sono passati da una vittoria certa alla rocambolesca sconfitta c’è anche la sintesi della carriera incompiuta di Spalletti: un allenatore che parte quasi sempre a razzo e che dà sovente la sensazione di poter fare sfracelli, salvo poi inciampare di colpo sul rettilineo d’arrivo. Gli stracci che sono voltati ieri tra i giocatori negli spogliatoi del Castellani sono la spia della disillusione e della cultura della sconfitta che nel tempo s’è radicata nei leader azzurri. Il Napoli non vince mai: quando va bene si piazza. Nemmeno lui è riuscito però a riscrivere la trama del calciopanettone azzurro e non esclude perciò di cambiare aria a fine stagione (“Del mio futuro parleremo più in là”), con De Laurentiis che già pensa da parte sua a Italiano e De Zerbi. Ma pure questo è un film visto e rivisto“.
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