La serie A non sa mettersi d’accordo sul criterio con cui individuarli: contano quelli che vanno allo stadio, quelli che stanno davanti alla tv o quelli che si dichiarano semplicemente tifosi? Perciò intorno al tavolo milanese facce tirate, nervi allungati e differenti visioni del mondo. I toni si sono alzati, Lotito s’è lanciato in una delle sue clamorose intemerate dialettiche. Ha parlato del bacino d’utenza laziale che sarebbe ogni volta sotto stimato («È ora di finirla, siamo sempre penalizzati») e ha tirato fuori uno studio con una proposta di ripartizione in cui alla Lazio sarebbero toccati più soldi che al Napoli. A De Laurentiis, fino a quel momento su di giri per il lancio dell’ultimo film, è passata la voglia di ridere. Si è alzato polemicamente per uscire dal ristorante “Da Berti”, forse dopo una citazione in latino da parte del collega. Ma poi è tornato indietro, e ha colpito Lotito con una specie di istinto bestiale alla Tyson. Un pugno che non è arrivato al volto, ma che ha colpito il laziale fra spalla e collo, mentre l’agitazione al tavolo è aumentata. Incurante del rischio, il temerario Galliani s’è lanciato tra i due pugili per separarli, e alla fine pare che De Laurentiis e Lotto abbiano pure fatto pace (anche se l’arbitro Galliani non ha potuto esimersi dal seguente commento: «Mai vista una cosa del genere in vita mia»).
La Redazione
C.T.
Fonte: Repubblica
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