Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del quotidiano “Repubblica” il presidente della Juventus Andrea Agnelli avrebbe avuto un’animata discussione ieri al termine del processo sportivo dove gli è stata mossa l’accusa di favoreggiamento al bagarinaggio e alle infiltrazioni mafiose in curva, inasprendosi in una lite tenuta con gli uomini della procura federale. Altra lite c’è stata anche tra il legale Maria Turco e la procura: “I riferimenti di Pecoraro agli striscioni ultrà portati dentro lo stadio durante un derby dal security manager del club, D’Angelo (richiesta di 2 anni e 10 mila euro): per il pm sportivo contenevano scritte su Superga, come certificato dal verbale della procura. La Juve rivendivaca che per la vicenda ci sono due rei confessi” . Ricordiamo che la richiesta del procuratore Figc Pecoraro è di 2 anni e mezzo di squalifica ed oltre 50 mila euro di multa per il presidente bianconero e tre gare a porte chiuse dell’Allianz Stadium. Con tale condanna Angelli non potrebbe più rappresentare la Juventus in ambito federale.
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