Alessandro Renica, ex calciatore del Napoli, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero:
“Conte ha risolto quello che l’anno scorso è stato il problema più grosso del Napoli, in modo particolare come marcavano in area. È un lavoro che si nota, da allenatore gli faccio i complimenti. L’anno scorso comprometteva molto le partite, con l’avvento di Buongiorno il Napoli in difesa può ambire a traguardi importanti. È probabile che Conte dica una piccola bugia quando il Napoli dice che non è favorito. Ha trovato gli equilibri giusti, la rosa è molto competitiva, il doppione di ogni ruolo è di grande qualità. La squadra è forte, competitiva e ben costruita. Il primo vantaggio è che non fa le coppe, giocando partite di alto livello rischi infortuni e puoi stressarti soprattutto se sei in Champions. Poi lui è molto bravo a preparare le partite in una settimana. Non sta sbagliando niente, nemmeno con i cambi e con le letture della partita. Non penso sia come l’anno di Spalletti dove quella squadra era ingiocabile, ma se la giocherà fino alla fine. Il Milan aveva tante assenze, Conte a differenza del match con l’Empoli avrà pensato di andare subito ultra-offensivi. Il Milan non ha capito questa mossa, ma non ti puoi aspettare sempre questo, Conte è molto elastico. Non scopriamo l’acqua calda: trovare i migliori professionisti per ogni ruolo è la normalità, quello che era anormale è ciò che è successo l’anno scorso, dove c’erano giocatori in stato confusionale. De Laurentiis ha rimesso in ordine tante cose e tanti tasselli con Conte.
Buongiorno più forte di Kim? In prospettiva sì. L’anno scorso mi rimase impressa la marcatura su Osimhen, che non toccò palla, e poi chiudeva anche gli spazi per gli altri. Se sta bene fa reparto da solo. Giocatore straordinario. Trasformazione incredibile, comunque, anche di Rrahmani e Di Lorenzo. Politano da ala destra è diventato un terzino. Chiede grande sacrificio e questa è la forza del Napoli. È un altro modo di vincere che va rispettato e a me sinceramente piace. Neres? Dipende da come Conte legge la partita. Dubito che poi sia generoso come Politano in fase difensiva. Kvaratskhelia? Io ai giocatori forti concederei un grande ingaggio. Sono calcisticamente innamorato di Kvara. Come lo sono di tutti i giocatori forti, come lo era anche Mertens. Sono giocatori forti che fanno la differenza. Il Napoli l’anno scorso copriva, non marcava. Quando lasci tempo e spazio all’avversario, i più delle volte prendi gol. Con le metodologie di Conte ci tenevo a sottolineare il modo di marcare in area, Rrahmani e Buongiorno non hanno come riferimento la palla come l’anno scorso, ma anche l’uomo. E sono in posizione corretta a difesa della porta. Se si creano dei buchi e s’inserisce qualche giocatore, c’è Politano ben istruito da Conte in copertura. Merito dell’allenatore e penso ci abbia lavorato tante ore. L’Atalanta ti prende uno contro uno, forza molto l’anticipo. Spalletti bucò Juric, che giocava in modo simile all’Atalanta, con gli inserimenti visto che loro lasciavano spazi. Sicuramente Conte avrà già studiato tutto e starà provando queste situazioni. Sarà importante velocizzare il gioco con giocate di prima. Se giochi alle 12:30 bisogna curare dei dettagli come gli allenamenti, l’alimentazione. La squadra ha i suoi equilibri ed è giusto non toccarla. Sarà una bella partita, l’Atalanta ti distrugge se non sei messo bene fisicamente, hanno corsa, gamba e talento. Se vogliamo fare una piccola critica, deve migliorare quando attacca, ma arriverà col tempo quando i giocatori avranno modo di conoscersi meglio col passare delle partite. Nella fase offensiva per me l’Atalanta è superiore al Napoli. Per la difesa sarà un test bellissimo.
Maradona è nei nostri cuori, è ancora tra noi e rimarrà per l’eternità. Un aneddoto mi ha fatto capire la sua grandezza, il venerdì in una partitina, io contro lui, abbassa la testa e gli do una scarpata nell’occhio. Pensavo di averlo messo ko, lui mi ha detto: ‘Alessandro non ti preoccupare, è colpa mia’. Aveva un edema all’occhio. Io ero preoccupatissimo, mi sono sentito male. Lo chiamo e mi risponde dicendomi ‘non è successo niente, è colpa mia, non tua’. Qualsiasi altro giocare mi mandava a quel paese con giusta ragione. Lui aveva questi comportamenti fuori dal normale proprio da uomo. La scelta di Diego di venire a Napoli ha condizionato anche gli altri grandi giocatori che in quegli anni facevano fatica ad accettare Napoli. Paolo Rossi prima rifiutò. Poi negli anni successivi vennero Bagni, Giordano. Chi giudica Maradona? Questa gente non l’ha vissuto, perché devono giudicarlo? Se tutti i compagni di squadra e gli avversari ne parlano bene per la sua gentilezza, bontà, per i valori pazzeschi che aveva. È una brutta abitudine italiana di parlare di qualcosa che non si conosce”.
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