Alessandro Renica, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. In quest’intervista, si è parlato soprattutto di alcune analogie tra ciò che è successo martedì scorso nello spogliatoio del Napoli, dopo la partita contro il Salisburgo, e nel finale di stagione del 1988, quando ci fu un comunicato dello spogliatoio azzurro, in merito allo scudetto perso contro il Milan di Sacchi.
“Noto tanta confusione, non capisco né la voglia di portare in ritiro la squadra che è mancata nei risultati talvolta anche per episodi e decisioni arbitrali, non nelle prestazioni. Gli atteggiamenti autoritari sono fuori da quest’epoca, il calcio ha dinamiche psicologiche particolari, usare solo il bastone non funziona, così come non è giusto ricorrere solo alla carota. Non mi piace nemmeno la ‘caciara’. I calciatori non reggono le pressioni, anche l’ambiente non dovrebbe pretendere i risultati. Noto un’analogia: la società, l’allenatore e i calciatori hanno tre pensieri differenti come capitò a noi nel 1988. I tifosi poi vanno alla ricerca dei colpevoli, ai nostri tempi tutto si risolse dando in pasto all’opinione pubblica i senatori“.
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