C’è un allenatore che conosce bene Calaiò. Lo ha allenato al Napoli e, nella prima stagione di A, chiese la sua cessione a gennaio. Edy Reja, oggi, rivede le sue posizioni.
Reja, crede ai cavalli di ritorno?
«Nel caso di Emanuele, sì. I motivi sono tre: è un giocatore cresciuto molto a Siena e quindi capace di poter dare il suo contributo al Napoli, ha il carattere ideale per subentrare in uno spogliatoio già formato, unito e per giunta anche molto forte. E, infine, ha il gradimento della piazza che a Napoli non è poco».
Eppure, lei in serie A, lo teneva spesso in panchina. Non si oppose alla sua cessione.«Evidentemente non lo ritenevo pronto per un ruolo da titolare in una squadra appena arrivata in serie A. In rosa avevo attaccanti che mi davano maggiore affidamento soprattutto per esperienza: Zalayeta e Denis, per fare degli esempi. Ma non ho mai bocciato il giocatore, con il quale avevo un buon rapporto. Doveva maturare, crescere. E lo ha fatto. Mi spingo e dico che non solo è pronto, ma è l’ideale sia come sostituto di Cavani che per giocare insieme a lui».
In che senso?
«E’ una prima punta, e al momento il Napoli oltre al Matador non ha altri centravanti di ruolo. E’ un ragazzo educato, mai sopra le righe, che asseconda le esigenze del gruppo. Essere alle spalle di Cavani significa avere l’intelligenza di non protestare, di non chiacchierare troppo. Lui è perfetto».
Qualità tecniche?«Gli anni trascorsi al Siena lo hanno rafforzato, oggi è un giocatore che fa reparto. ha maggiore consapevolezza nei propri mezzi e ha superato quella timidezza che aveva alla prima stagione in A».
Sa che Mazzarri aveva puntato su Floccari?
«Beh, su Sergio il mio giudizio è positivissimo. E’ un altro tipo di giocatore. Sarebbe stato anche lui funzionale al gioco di Mazzarri. Con la partenza di Rocchi non credo che la Lazio se ne priverà».
Napoli e Lazio nel suo cuore, sente più spesso Lotito o De Laurentiis?«Tutti e due, ho mantenuto con entrambi buoni rapporti. E mi fa piacere sentirli ogni tanto».
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
L.D.M.
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