Certe interviste, per un portiere, sono come uscite fuori dai pali. Qualche rischio c’è sempre. Reina s’era spinto molto avanti. «E’ un onore sapere che una società come il Barcellona pensi a me». Niente di spericolato, per restare in tema. Per carità. Però quando si esce così, meglio bloccare subito il pallone. E le malelingue. Parare, insomma. Reina l’ha fatto senza incertezze. E’ tornato di nuovo fuori da quei pali. Pronto per una domanda scontata come un cross dalla trequarti. Il microfono «Di me al Barcellona se ne parla da tempo ma io ho un contratto col Liverpool e adesso gioco nel Napoli»della spagnola
Radio Code gliel’ha messa lì. Lui s’è avventato e ha afferrato sicuro. «Meglio che mi spieghi, ho sentito troppe interpretazioni. Di me al Barcellona se ne parla da tanto tempo. Pure la scorsa estate, leggendo i giornali, avrei dovuto sostituire Victor Valdes. La verità è un’altra: non c’è proprio nulla. Ovvio, sono orgoglioso che il mio nome sia accostato ad una società tanto prestigiosa e che ha fatto la storia del calcio. Là sono cresciuto. Il mio futuro è però chiaro: sono un giocatore del Liverpool e ho un contratto fino al 2016 coi Red. Per ora, comunque, sono al Napoli e ci sto bene. Spero di vincere qualcosa di importante con la maglia azzurra».
Quella da partita. Eh sì, perché per i sogni d’oro, la notte, Reina mette quella rossonera di Balotelli. E ci dorme davvero, almeno così dice. Un cimelio di una partita indimenticabile. La più entusiasmante da quand’è a Napoli. Vittoria a San Siro ventisette anni dopo l’ultima volta, e rigore parato. Il ventiduesimo di Super Mario. Infallibile. Non ne aveva mai sbagliato uno fino a che non s’è trovato di fronte lui, Reina lo specialista. Con una tecnica tutta sua: pende in avanti, sembra crollare, poi si lancia là dove aspetta il tiro. E spesso lo prende. Reina il pararigori, il paratutto, il parapolemiche. «Sono lusingato dalle tante voci. Ma non c’è niente. Io, sia chiaro, penso solo ed esclusivamente al Napoli».
PRESTITO – Un anno in prestito. Secco. Che a dirlo fa un po’ impressione per uno grosso come lui: una montagna di muscoli. Reina il gigante buono. Sempre sorridente. Fa gruppo. «La verità che in ballo non c’è proprio nulla Posso essere lusingato ma io penso solo a fare bene con questo club»
Carismatico. Leader naturale. Un riferimento per Benitez sin dai tempi di Liverpool. L’uomo in più nello spogliatoio e soprattutto in campo. Reina da record. L’unico che sfugge al turn over di Rafa: fin qui le ha giocate tutte. Sempre titolare, numero 1 davvero. L’erede migliore possibile per chi di maglia aveva invece la 26. Reina-De Sanctis, il passaggio di guanti è ora sfida. Roma-Napoli è anche la loro. Primi contro secondi in ogni senso. In classifica, per gol fatti e anche per quelli subiti: giallorossi sempre avanti, per ora.
OLIMPICO – E’ la partita più attesa. Pure se poi la vigilia è corta come mai. La sosta, le nazionali e l’anticipo al venerdì: tutto di corsa. Pepe Reina tra gli aultimi a rientrare. Fatiche mondiali con la sua Spagna campione di tutto. Ora il volo su Castelvolturno. Lui che si leva alto tra i pali, e che nei cieli fa anche lo steward. Un clic per credere: Reina assistente di volo improvvisato è uno dei video più simpatici della rete. Show man nato, fatto per lo spettacolo. Lo spagnolo è testimonial per banche, burlone nelle foto da spogliatoio, modello per la sicurezza aerea tra le risate dei compagni della nazionale che l’hanno ripreso coi telefonini e “postato” sul web. I “mi piace” sono pari a quelli di chi l’ha comprato al Fantacalcio e non s’è pentito. Fly Reina. In aria, e in area, ci sta da portierone. Reattivo, esplosivo, sicuro nella presa e con un rilancio che è da mezzapunta di qualità. Parate e assist. Pensiero e azione. Il contropiede parte da lui, di destro e con le mani. Tira teso, tagliato, preciso per gli esterni che scappano via appena prende palla. Callejon e Insigne due fionde, Pandev un elastico, chissà cos’è che farebbe Gervinho… Imprendibile quando scatta. L’ivoriano tra i più temuti della Roma. Parte, dribbla e sa metterla all’incrocio. Servirà un colpo di… Reina
Fonte: Corriere dello Sport
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