Vietato apporre la data di scadenza. Sia beninteso, non quella relativa all’impiego agonistico, bensì quella che sta ad indicare la fine della sua parentesi azzurra. Azzurrissima sarebbe il caso di dire. Nemmeno José Manuel Reina Páez, in arte Pepe Reina, molto probabilmente conosce il colore (nel senso di maglia) del suo futuro. Sicuramente potrà essersi fatto un’idea più o meno verosimile, dopo aver provveduto ad inserire nel fascicolo personale anche e soprattutto gli otto mesi e dodici giorni di Napoli. Quelli che alla fine potrebbero far pendere un’ipotetica bilancia tutta da un lato. Più volte negli ultimi tempi il madrileno che dà il “tu” al pallone anche con i piedi, ha ripetuto: «A giugno dovrò tornare a Liverpool e si parlerà per trovare la soluzione migliore. Una cosa che non dipende solo da me». E in aggiunta, a margine: «Adesso sono concentrato solo sul Napoli e il nostro obiettivo per il prossimo anno è lo scudetto». Aprendo spiragli notevoli.
LA MIGLIORE OFFERTA – Non è (ancora) un’asta in stile Tornatore, ma la migliore offerta (per ora), quella per provare a trattenere Pepe a tutti i costi, potrebbe formularla proprio il Napoli. Restano due anni di contratto con il Liverpool, da dove era partito il 29 agosto scorso, vuoi per esigenze di bilancio, ma anche per aver puntato sul belga Mignolet. I suoi cinque milioni di stipendio sono pagati fifty-fifty dalle due società e per riscattarlo andrebbe corrisposta una clausola di 5,2 milioni. Il Napoli ne avrebbe tutte le intenzioni, assicurandogli (al momento) un biennale, ma lo spagnolo ambirebbe ad un anno in più. Ed opportuni aggiustamenti non sarebbero poi così difficili da trovare. Ma ci sarebbero pure altre variabili da considerare, non ultima quella di un Rafael su cui si è puntato molto. Un intreccio che non può prevedere soluzioni immediate.
