A pensare male, cioè bene in questo caso, le parole di Pepe Reina sul futuro del Napoli sembrano coinvolgerlo in prima persona: «L’obiettivo per il prossimo anno è lo scudetto: se le cose saranno fatte alla perfezione, vedremo se sarà possibile raggiungere questo traguardo». Vedremo, prima persona plurale: io e gli altri.
L’ASSISTMAN – E allora, Pepe il grande. Oggi e domani: «Fino a quando sarò azzurro, darò il massimo: a giugno dovrò tornare al Liverpool e insieme parleremo per trovare la soluzione migliore. Non dipende soltanto da me». Interessante come sempre, ascoltarlo. Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, il portiere della Roja vola da un palo all’altro da grande campione e ricama anche assist al bacio: «Il prossimo obiettivo è lo scudetto». Lui, del resto, è abituato a fare magie con i piedi: con la Fiorentina mandò in porta Higuain con un rilancio e, domenica con la Juve, in dieci secondi avviò l’azione del gol di Mertens, servendo Pandev da regista consumato. Che calcio. Super davvero, Reina, ecco perché De Laurentiis gli ha chiesto di restare: la trattativa è aperta.
IL RECORD – E non solo. Al di là del mercato, Pepe affronta la questione obiettivi a partire dal secondo posto. Con estremo realismo: “La vittoria della Roma con il Parma ha complicato la nostra corsa, ma fino a quando l’aritmetica non ci condannerà, ci proveremo. Ci crederemo”. E ancora: “Personalmente mi piacerebbe griffare il record di punti della storia del club in Serie A”. Che, per il momento, appartiene al Napoli di Mazzarri (78, nel 2012-2013).
LA COPPA – Bello pimpante e motivato, insomma. E di certo concentrato sulla finale dell’Olimpico con la Fiorentina in programma il 3 maggio. «La Coppa Italia è un obiettivo importante, prestigioso, che dà valore a questa stagione. E’ stato un anno positivissimo, ottimo, soprattutto considerando il cambio di mentalità e l’arrivo di tanti giocatori nuovi. Tra l’altro, siamo usciti dalla Champions in maniera incredibile, con 12 punti, e in Europa League ci ha eliminato il Porto, altra squadra proveniente dalla Champions». Poi, il colpo di classe: «In definitiva, Roma e Juventus meritano di stare dove sono: bisogna complimentarsi con entrambe e pensare a correggere i nostri difetti».
CASSANO E MONDIALE – La trasferta di Parma, e le altre partite fino alla fine del campionato, saranno un bel banco di prova. «Sì, bisogna cominciare domenica con una buona prestazione. Cassano? Lo fermeremo tutti insieme». Insieme con la sua numerosa famiglia, sei in totale, vive invece Napoli. «Stiamo benissimo: i napoletani sono molto simili a noi spagnoli del Sud». A proposito: «Dopo la vittoria con la Juve, una partita molto sentita, ho voluto fare un tweet in dialetto dedicato ai tifosi: giocare al San Paolo è fantastico, come ad Anfield, ma mi piacerebbe avere gli spalti più vicini ». Omaggio anche all’amico Valdes, k.o. e adios Mondiale: «Gli sono vicino». In Brasile lotterà con Casillas per il posto da titolare: «Deciderà Del Bosque». Anche su Callejon? «Josè merita la Roja, ma anche ad Arteta capitò la stessa cosa: ci sono tanti giocatori di qualità ed è difficile scegliere». Poca difficoltà, invece, a scegliere i favoriti mondiali: «Brasile, Argentina e Germania». Spagna nascosta: napoletano doc, in fatto di scaramanzia.
Fonte: Corriere dello Sport
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