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Real e Barca leader in Spagna, solo Benitez è riuscito a fermarli

Un’egemonia difficile da arginare. Negli ultimi tredici campionati spagnoli la spartizione dei titoli è stata quasi sempre nel segno del Barcellona e del Real Madrid, che hanno il potere di controllare anche il 50% degli introiti legati ai diritti televisivi: sei successi per i blaugrana, cinque per i rivali. Un dominio spezzato soltanto due volte dal 2001: lampi firmati dal Valencia di Rafa Benitez. Il nuovo allenatore del Napoli aveva vinto la sua prima Liga nel 2002 davanti al Deportivo La Coruña: era la squadra di Cañizares e Carboni, di Kily Gonzalez e Ruben Baraja (capocannoniere con 7 gol), di Aimar e Salva. Un’impresa che Benitez aveva saputo ripetere nel 2004, grazie alle diciannove reti di Mista, messo alla porta dal settore giovanile del Real e rilanciato dal Valencia.

I RICAVI – La Liga produce un fatturato di un miliardo e 760 milioni di euro. Ma la Premier League (quasi 3 miliardi) e la Bundesliga (1,9 miliardi) muovono un giro d’affari ancora più importante. L’aumento dei ricavi del campionato spagnolo (+3%) è determinato soprattutto dalla spinta internazionale (brand e merchandising) garantita dal Barcellona e dal Real Madrid: i due club hanno fatto registrare nell’ultima stagione un incremento globale del 7%. Il Real ha incassato 150 milioni di euro dai diritti televisivi, che in Spagna continuano a essere trattati singolarmente: unico caso in Europa. Uno scenario che comporta una disparità abissale a livello di trattamento economico: una piccola società come il Granada ha ottenuto appena 15 milioni.

MESSI E RONALDO – Il Barcellona ha conquistato il suo ventiduesimo titolo con quindici punti di distacco sul Real Madrid: un divario che non si era mai registrato. Il Real comanda l’albo d’oro con trentadue campionati. Al terzo posto c’è l’Atletico Madrid, che ha vinto la Liga nove volte, l’ultima nel 1996, quando era allenato da Radomir Antic e aveva in campo Diego Simeone (ora sulla panchina dei “colchoneros”). Il Barça ha chiuso a quota 100 punti, eguagliando il record stabilito un anno fa dal Real di Mourinho. Il primato dei gol, invece, è rimasto in mano ai madrileni: 121 reti nel 2011-12 contro i 115 dei catalani nell’ultimo torneo. Messi è stato capocannoniere per la terza volta: 46 gol, dodici in più di Cristiano Ronaldo (tre triplette). L’argentino (che un anno fa aveva festeggiato 50 gol) ha realizzato il 40,35% delle reti del Barça.

LE STATISTICHE – L’Atletico Madrid (unico club a non aver ricevuto rigori contro) si è qualificato per la Champions League con il Barcellona (che ha sempre segnato nelle 38 giornate di campionato) e il Real. La sorpresa è stata rappresentata dalla Real Sociedad, che ha soffiato al Valencia nell’ultima giornata il quarto posto e l’ingresso al preliminare di Champions: nel 2011-12 il club allenato dal francese Montanier (che si è appena legato al Rennes) si era classificato undicesimo. Il Barcellona ha vinto trentadue gare su trentotto. Solo due ko: contro la Real Sociedad e il Real Madrid. Ha portato allo stadio, al Camp Nou, quasi un milione e 362.000 spettatori: una media di 71.681 a partita. Secondo il Real di Mourinho: 68.511. La squadra di Vilanova si è distinta anche per il fair play: 56 cartellini gialli e 3 rossi. Il club più indisciplinato? L’Espanyol: 143 ammoniti e 12 espulsi. Iniesta è stato il re degli assist (15). Il portiere meno battuto? Il belga Courtois, da due stagioni all’Atletico Madrid, ma di proprietà del Chelsea: 29 gol subiti. Sono retrocessi il Maiorca (peggiore difesa: 72 gol incassati), il Deportivo La Coruña (solo 8 vittorie, record negativo) e il Saragozza (maggior numero di sconfitte, 22). La media-gol è stata di 2,87 ogni novanta minuti. I pareggi sono stati 84, percentuale bassa: 22%. Vittorie in casa: 189 (50%). Successi in trasferta: 107 (28%). Il più giovane goleador? Fabrice Olinga, attaccante del Malaga con passaporto del Camerun: ha segnato la sua prima rete a 16 anni e 98 giorni. E’ cresciuto nel vivaio della “Samuel Eto’o Foundation”. Il calciatore più anziano? Ricardo Lopez, 40 anni, portiere dell’Osasuna.

Fonte: Corriere dello Sport

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