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Razzismo, pugno duro dell’Uefa: stadi chiusi

In caso di cori discriminatori chiusi settori degli impianti e 50mila euro di multa

Tolleranza zero contro il razzismo: squalifica minima di dieci turni per giocatori o dirigenti, chiusura prima parziale e poi totale degli stadi in cui si verifichino comportamenti discriminatori. Il comitato esecutivo dell’Uefa, riunito a Londra, approva le norme che entrano in vigore dal primo giugno.
Tutti d’accordo, per le norme anti-razzismo. Anche se, forse, non è ben chiara la valenza delle decisioni presa a Londra dall’Uefa. C’è piena condivisione per l’addio agli “buu” contro i giocatori di colore, diventati un caso in Italia quando hanno nomi altisonanti e militano in squadre di primo piano, come con il caso-Balotelli e i tifosi della Roma. Il provvedimento, tuttavia, ha una valenza più generale implicando qualsiasi atteggiamento discriminatorio determinato da provenienza territoriale, nazionalità, religione, orientamento sessuale e origine etnica. Significa che non si può più far finta di nulla, talvolta con sorrisetti divertiti, per il “Vesuvio lavali col fuoco” dello Juventus Stadium, con multe irrisorie di 10-20mila euro o addirittura mille euro per la Primavera bianconera nella finale di Coppa Italia con il Napoli, e tantomeno dovrebbero essere tollerate le vergogne del passato dello stadio di Verona, appena tornato in serie A. Ma sarà anche impossibile mostrarsi stupiti per le sanzioni per i cori antiebraici, come alcuni dirigenti dopo la squalifica dell’Olimpico di Roma dopo Lazio-Tottenham. Non solo: non saranno accettati slogan contro i gay o che magari colpiscono i Rom.
La scelta è precisa: si vuole combattere in modo più efficiente ogni comportamento razzista durante le partite, in linea con la politica Uefa emersa anche attraverso la risoluzione adottata dal consiglio strategico per il calcio professionistico il 27 marzo a Sofia. Una risoluzione separata dedicata alla lotta al razzismo verrà emanata domani al XXXVII congresso ordinario Uefa. I nuovi regolamenti disciplinari in caso di comportamenti discriminatori degli spettatori prevedono la chiusura parziale dello stadio alla prima offesa e la chiusura totale alla seconda oltre a una multa di 50mila euro per le società. Per i giocatori e i dirigenti sarà prevista una squalifica minima di dieci turni.
Le norme entrano in vigore tra una settimana per tutte le partite organizzate dall’Uefa. Ma già oggi, nel congresso delle 53 federazioni nazionali in programma a Londra, l’esecutivo proporrà che tutti i paesi adottino lo stesso regolamento per i campionati nazionali. La Figc ha già fatto sapere che il codice di giustizia sportiva italiano recepirà queste norme. «L’Italia si adeguerà alla normativa Uefa, quello della lotta al razzismo è un impegno che va sostenuto senza esitazioni – è il commento del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, presente alla riunione del comitato esecutivo – Porterò le indicazioni della Uefa all’attenzione del prossimo consiglio federale per le decisioni di nostra competenza».
L’organismo che regola il calcio europeo ha anche deciso che la squalifica minima per ingiurie ad arbitro o collaboratori passa da due a tre turni e quella per l’aggressione agli stessi è passata da dieci a 15 turni. Inoltre, agli organi disciplinari Uefa è stata concessa ulteriore autorità, in modo da permettere di agire nel caso in cui una federazione affiliata alla Uefa non punisca o punisca in maniera non adeguata comportamenti che danneggino l’essenza stessa del calcio, con particolare riferimento alle combine, alla corruzione e al doping.

 

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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