L’Uefa prepara un nuovo affondo contro il razzismo negli stadi, con l’obiettivo di eliminarlo grazie all’efficacia dissuasiva di nuove e più severe sanzioni.
Nel mirino ci sono tutti i possibili responsabili di atteggiamenti ingiuriosi, dai giocatori ai tifosi, passando per gli allenatori e i dirigenti, con i club che saranno costretti a loro volta ad agire per evitare multe salate. Presto, probabilmente già dalla prossima stagione, un calciatore condannato per insulti razzisti sarà squalificato per almeno dieci giornate, mentre se i colpevoli sono i tifosi verranno chiuse al pubblico le tribune teatro dei comportamenti scorretti o l’intero stadio in caso di recidiva, con multe fino a 50mila euro per i club.
La tolleranza zero sul razzismo è uno dei cardini della politica del presidente dell’Uefa Michel Platini, peraltro approvato in pieno dall’ultimo Esecutivo, e le nuove sanzioni annunciate a Manchester dal segretario generale Gianni Infantino sono il frutto del lavoro del Consiglio strategico per il calcio professionistico, composto da rappresentanti delle federazioni, dei club e dei giocatori. Il via libera dovrebbe essere dato a Londra nel Congresso previsto per fine maggio, ma nel frattempo, come già si era annunciato, gli arbitri sono invitati a interrompere le partite in caso di cori razzisti.
La Lazio sta già sperimentando la severità dell’Uefa, costretta a giocare il ritorno dei quarti di Europa League a porte chiuse dopo aver fatto lo stesso negli ottavi per il comportamento dei propri tifosi. E sempre due turni a porte chiuse sono stati inflitti alla Dinamo Kiev per le offese dei tifosi ucraini a giocatori di colore del Psg e del Bordeaux in Champions e in Europa League. La strada è segnata e chi non si adegua ne pagherà le conseguenze, perchè, come ha detto Infantino a Manchester, l’auspicio è che non accada più quanto successo a Boateng sul campo della Pro Patria.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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