Se Mattia Perin è ormai il candidato numero uno alla successione di Buffon in Nazionale, ci sono almeno due giovani portieri che stanno offrendo un rendimento assai significativo in serie A: Marco Sportiello dell’Atalanta e Luigi Sepe dell’Empoli. Con la riforma da poco approvata dalla Federazione questi due giovani estremi difensori potrebbero diventare uomini mercato, in particolare Sepe potrebbe giocarsi il posto con il brasiliano Rafael nel Napoli di De Laurentiis.
La redazione di footballscouting.it, per tracciarne un profilo tecnico-atletico, ha interpellato coach Claudio Rapacioli, dal 2008 presidente di APPORT (ASSOCIAZIONE ITALIANA PREPARATORI PORTIERI)
Mister Rapacioli tra Sepe e Sportiello che differenze ha riscontrato dal punto di vista tecnico e strutturale?
“Iniziamo con il dire che questi due ragazzi stanno ripagando la fiducia di due delle società italiane storicamente più votate al lancio dei giovani. Entrambi i portieri negli anni passati hanno maturato una buona esperienza prima in serie C poi in serie B che gli ha permesso di presentarsi al grande palcoscenico della serie A con un discreto “vissuto”. Strutturalmente Sportiello ha qualche cosa in più rispetto a Sepe che però ha più scioltezza e rapidità nei movimenti. Il portiere dell’Empoli ha un discreto piede sinistro e ha buon tempo, coraggio e rapidità nelle uscite che gli permette di sopperire alla mancanza di qualche centimetro. Sportiello invece in queste situazioni può far valere maggiormente la fisicità che lo aiuta anche in caso di scontro fisico con l’avversario. Sepe dimostra grande personalità e sicurezza difficilmente appare in affanno e da grande sicurezza al reparto difensivo. Entrambi anche se in modo differente difendono bene la porta. Sepe più elastico tende spesso a fare il “saltino” prima dell’intervento, cosa che però gli è già costata qualche gol, mentre Sportiello rimane più fermo al momento della conclusione e sfrutta maggiormente la forza esplosiva”.
Sepe puo’ candidarsi ad una maglia da titolare nel Napoli 2015/2016?
“Il gioco che il Napoli pratica ora necessita di un portiere con un atteggiamento estremamente moderno e partecipativo. Si pensi a come Reina, al di la dell’indiscutibile valore individuale, lo scorso anno avendo già giocato con Benitez sia risultato in tante situazioni un valore aggiunto. Sia per struttura che per alcune caratteristiche tecniche Sepe è abbastanza simile a Reina perciò, se saprà calarsi nella realtà del tecnico spagnolo, e con l’aiuto di un preparatore dei portieri molto valido come Xavi Valero, penso che il Napoli possa proporsi come valida alternativa a Rafael”.
La riforma voluta dal Presidente Tavecchio puo’ favorire la scuola italiana dei portieri?
“Su ogni regola che nelle intenzioni favorisce i giovani, abbiamo visto spesso come in passato le società abbiano cercato di trovare escamotage per aggirarle. Penso che portieri o no il futuro del nostro calcio sia legato ad una rivalorizzazione dei settori giovanili con l’inserimento di tecnici sempre più preparati, aggiornati e correttamente retribuiti, oltre a una maggiore programmazione che abbia come obiettivo la “creazione” del giovane calciatore e non il mero risultato del campo che rimane sempre e solo fine a se stesso”.
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