Ci siamo. L’attesa è finita, oggi riparte la Serie A. Verona-Roma aprirà il campionato 2015-2016 e la squadra di Rudi Garcia, dopo un grande mercato, si candida nuovamente alla vittoria dello Scudetto. Una possibilità condivisa anche da Claudio Ranieri, autore di una partenza sprint in Premier e alla ricerca della terza vittoria consecutiva con il suo Leicester City. Nel corso di un’intervista concessa a “La Gazzetta dello Sport”, Ranieri ha inizialmente descritto le prime sensazioni sulla nuova avventura in Inghilterra:
“Quattro partite e sedici giorni mi sono bastati per capire che guidare le Nazionali non è roba per me. Devo vivere il campo quotidianamente. Mi dispiace che sia andata male perché adoro la Grecia e la sua gente. Ora sto bene in Inghilterra, dove si respira un’altra aria rispetto ai veleni italiani, qui c’è rispetto per il lavoro e per le persone. Amo l’Italia, è la mia nazione e sono orgoglioso di rappresentarla. Ma nel calcio tira una brutta aria”.
L’allenatore romano ha poi stilato la sua “griglia” per i primi posti in Serie A: “Roma e Juventus davanti a tutte. I giallorossi sono potenzialmente i più forti in assoluto. Ora hanno un centravanti vero come Dzeko, un talento come Salah e un portiere come Szczesny. La Juve sta affrontando un rinnovamento fisiologico, ma come si fa a non mettere in prima linea una squadra che ha vinto quattro Scudetti di fila? Poi vedo bene il Milan, Berlusconi è tornato a spendere e si vede. L’Inter? Mi fido di Mancini e della sua esperienza. Quando si cambia molto non si può essere impazienti. Per quanto riguarda Kovacic, i club come l’Inter fanno certe valutazioni prima di rinunciare a certi giocatori”.
Uno sguardo anche alla stagione di di Napoli, Fiorentina, Lazio e Torino: “Gli azzurri sono la squadra da seguire. Sarri meritava la Serie A molto prima. Se i giocatori si mettono al servizio delle sue idee, il Napoli può arrivare lontano. Fiorentina? Il mio punto di riferimento è il Basilea: con Sousa era una squadra a tratti spettacolare, ma anche concreta. Per la Lazio la partecipazione alla Champions è la chiave della stagione. Ventura è un fior di allenatore: è la vera forza del Torino. Anche quest’anno inventerà qualcosa di buono”. In chiusura, poi, il ricordo della sua esperienza romana, sulla panchina giallorossa: “Il rammarico non è aver perso la partita con la Sampdoria, ma essere arrivato solo alla terza giornata. Con due partite in più chissà come sarebbe finita”.
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