È già sfida scudetto. Claudio Ranieri punta l’obiettivo e la sfida con il Napoli rappresenta una tappa fondamentale.
«È un’ottima squadra che sta crescendo. Con il City e il Villarreal ha mostrato grande personalità. È una squadra vaccinata per le lotte al vertice. Io sento che l’Inter è una squadra-scudetto, quindi questa sarà sfida scudetto».
A questo punto è inevitabile pensare al desiderio del presidente De Laurentis che vorrebbe vedere Inter e Napoli in finale di Champions League.
«Io credo sia un sogno. Il presidente del Napoli vuole tracciare una strada, giusto che i giocatori la seguano».
Una sfida particolarmente sentita dall’allenatore nerazzurro che è stato anche sulla panchina azzurra dall’estate ’91 al novembre ’92, anche se le differenze sono sostanziali.
«Arrivai nel primo anno dopo Maradona, c’era un ambiente da ricostruire. Ho allenato giocatori meravigliosi, scommisi su Zola ed ebbi ragione. Io resto legato a tutte le squadre dove ho giocato ed allenato, sono contento che il Napoli stia tornando a grandi livelli, anche se faremo il possibile per vincere».
Ad Appiano Gentile tiene banco lo stato dell’infermeria e immediatamente risaltano i nomi di Pazzini, Maicon e Stankovic nella lista dei convocati. Si parte dal Pazzo. Spiega Ranieri:
«Faremo la rifinitura e vedremo come reagirà. Spero possa esserci perché per noi è importante».
Poi si passa al brasiliano:
«Il suo apporto sarà fondamentale, su quella fascia c’è un Frecciarossa. Una volta mi preoccupavo io di lui, adesso non avrò questo problema»
E si chiude con il centrocampista serbo:
«Valuterò nell’immediata vigilia; ha avuto un problema importante, ma ci sono comunque le alternative».
Ranieri ha provato un attacco con il tridente, ma è probabile che decida di confermare il trequartista.
«Vedremo, la formazione è l’ultima cosa a cui penso. Chiaro che possa essere portato a pensare a Coutinho o ad Alvarez; ho varie possibilità, in base ai recuperi dei vari giocatori devo valutare tutto».
La sfida rappresenta anche il debutto a San Siro di Ranieri.
«Se non la sentissi non farei l’allenatore, io spero sempre di vivere quelle sensazioni che ti dà questo mestiere. Ci tengo che la squadra faccia bene, e voglio che i tifosi ci siano vicini per dare loro delle soddisfazioni».
Un appuntamento che arriva dopo due vittorie che hanno evidenziato un’Inter di carattere.
«Senza umiltà non si può fare nulla. La squadra si sta risollevando, sta cercando di recuperare; poi c’è la voglia di rimontare e di reagire».
Infine, un ringraziamento a Moratti:
«I complimenti fanno sempre piacere».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro