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Raiola mette nei guai la Juve: “Non era l’unica a detenere i diritti di Pogba, c’era un surplus per la nostra parte”

Le "Third-party ownership" sono vietate dal 2015, ma la Juve all'epoca fece sapere che nessuna terza parte aveva diritti sul calciatore

Arrivano nuove interessanti rivelazioni di Mino Raiola dalle colonne del Financial Times. Il super agente di Ibrahimovic e Balotelli, ma soprattutto dell’ex centrocampista della Juventus Paul Pogba ha svelato alcuni interessantissimi dettagli legati alla compravendita del cartellino del calciatore francese che, però, potrebbero mettere nei guai la Juventus.

IL PASSAGGIO ALLO UNITED – Dopo aver svelato come Pogba scelse la Juventus Raiola ha spiegato come è arrivata la scelta del Manchester United in estate: “Gli dissi: “penso che tu debba andare in un club che ha bisogno di te, e questo club ha bisogno di te”. Pogba avrebbe potuto andare in qualunque club volesse, ma il Real aveva appena vinto la Champions e sarebbe stato un giocatore trofeo. Il Barcellona ha i suoi tre top in Messi, Neymar e Suarez e la scelta dello United è stato il risultato di un lavoro durato due anni”.

IL PESO DI MOURINHO –Conoscevo Mourinho fin dai tempi dell’Inter e lì c’era una relazione non positiva. Ma credo che Mourinho sia una persona intelligente abbastanza per capire perchè ho fatto determinate cose. Nei club che mi capiscono ho tre o quattro giocatori. E’ successo al Milan, alla Juventus, al PSG e ora allo United”.

TRASFERIMENTO RECORD – Il trasferimento di Pogba al Manchester United è stato record, da 105 milioni di cui 20 sono però finiti nelle casse di Raiola: “Non posso parlare del contratto che fu sottoscritto, ma in un trasferimento come quello di Pogba non sono solo i due club che ci guadagnano. Se mi hanno dato un compenso dalla Juventus? No, non nel modo in cui pensate. Se ho ricevuto soldi dalla Juve? Devo capire bene come pronunciare questa frase in modo che la Juventus non possa portarmi in tribunale. Allora [dopo una lunga pausa ndr.] sì, in questo accordo la Juventus non era l’unica a possedere i diritti del giocatore“.

CASO TPO? – Le Thirdy-party ownership nel calcio sono state bannate dalla FIFA, ma Raiola si difende: “Quando completanno il passaggio di Pogba alla Juve non erano ancora vietate. Solo dopo, nel 2015. Non sempre, bensì qualche volta prima del divieto, detenevo parte del cartellino di alcuni giocatori. Per Pogba però non era una TPO. Bisogna stare attenti con la definizione legale delle TPO. Diciamo però che in questo caso c’era un surplus per la nostra parte. E per la nostra parte intendo quella del calciatore. E sì, questo non è più permesso”. La Juventus, però, all’epoca fece sapere che nessuna terza parte aveva diritti sul calciatore. Dove sta la verità?

Fonte: Calciomercato.com

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