Piano, piano stanno venendo sempre più fuori i nemici del Napoli. E non mi riferisco a quelli che ogni domenica vengono affrontati in campo dalla squadra di Mazzarri. Quelli sono palesi da sempre e con ardore e con concentrazione il Napoli li sta domando tutti o quasi. La classifica è il migliore esempio della bontà del lavoro di tutti: società, tecnico e squadra. I nemici che piano, piano si stanno palesando sono quelli più o meno occulti, quelli che agiscono al di fuori del terreno di gioco, quelli che malignano, quelli che insinuano. E in questa occasione non mi riferisco agli Agroppi napoletani, ma ai tanti che a livello nazionale temono il Napoli. Temono il Napoli dal momento che si sta proponendo, unitamente all’Inter, come un serissimo avversario per il Milan. Il Napoli fa bene a non parlare di scudetto (per evitare che, ovemai dovesse arrivare secondo-terzo o quarto, qualche imbecille poi dica che è stata fallita la stagione), ma in cuor suo sa che c’è la possibilità di arrivare al titolo, che ha il dovere di provarci sino in fondo. Perché è bellissimo provarci, misurarsi con formazioni più esperte ed attrezzate, perché è ancora più bello dare soddisfazioni ad una tifoseria che negli anni che hanno preceduto l’avvento di De Laurentiis ha sempre sofferto, ha subìto mortificazioni certamente non meritate.
Molti nemici pensavano che il Napoli fosse una meteora, che prima o poi la squadra di Mazzarri si sarebbe seduta. Invece, continua a correre e lo fa con intelligenza. A Roma gli azzurri hanno dato una prova di maturità, di concentrazione, di grinta, di autorevolezza. Giocano tutti per uno e uno per tutti, anche coloro che subentrano. Anche coloro che giocano poco quando vengono chiamati in campo da Mazzarri lo fanno con estrema bravura. Ciò premesso, ecco che qualche iniziale preoccupazione per l’alto rendimento del Napoli sta diventando timore, paura. Ecco che si tenta di minare, ulteriormente, il cammino del Napoli. Dopo i tanti arbitraggi contro (su tutti, quello di Rizzoli in Napoli-Milan: pensate alla possibile classifica se quella gara si fosse conclusa giustamente in parità…), ecco che da più parti si invoca la prova televisiva per il caso Rosi-Lavezzi. Sottoscrivo il fondo di Toni Iavarone su “Il Mattino” di stamane: reati virtuali e gesti presunti. Lavezzi non può e non deve essere punito perché già sanzionato dall’arbitro in campo e soprattutto in quanto le immagini televisive non mostrano in modo chiaro e inequivocabile che, in reazione, ha sputato sul volto di Rosi. Giuste anche le osservazioni dell’ex-arbitro Cesari: “Se avesse ricevuto lo sputo in viso, Rosi si sarebbe se non altro pulito il volto con la mano…”. O no? Inoltre, “Lavezzi e Rosi (dopo gli sputi presunti o tali) sono stati gli unici a tenere un comportamento perfettamente idoneo al regolamento, quindi l’arbitro li ha ammoniti per quello che avevano fatto prima, magari dopo un consulto via auricolare”.
Dopo Napoli-Catania e Chievo-Milan, si giocherà a San Siro Milan-Napoli. Chi vuol minare il cammino del Napoli? Chi vuole obbligare Palazzi e Tosel (quest’ultimo già discutibile tantissime volte) a mettere sul banco degli accusati Lavezzi? Chi vuol negare al Pocho la possibilità di giocare contro il Milan? Chi vuole indebolire il Napoli, chi vuole mettergli il bastone tra le ruote? Il Milan già è stato ampiamente favorito e aiutato nella gara di andata al San Paolo. E’ talmente …debole che ha bisogno di un altro aiuto? Diteci se lo scudetto è già stato assegnato! Aldo Agroppi ha dichiarato: “Non faranno mai vincere il titolo al Napoli”. Fate in modo che anche stavolta Agroppi non abbia ragione.
La Redazione
C.T.
Fonte: Vittorio Raio per Radio Marte
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