Fumata bianca, Aurelio De Laurentiis assicura che il Napoli «ha la sua casa a Fuorigrotta, al San Paolo». Niente Caserta. Un dietrofront rispetto all’ultimatum dei giorni scorsi che arriva dopo il vertice con il sindaco Luigi de Magistris. Trovato l’accordo, si lavora sui diritti di superficie che equivalgono giuridicamente a un diritto di proprietà, concessi per almeno 99 anni, possono essere trasformati in corsa in vendita dal concessionario, il Comune. Il patron in cambio si occuperà di rimettere a nuovo il vetusto e glorioso San Paolo e l’area di Piazzale Tecchio.
C’è la fumata bianca, il patron Aurelio De Laurentiis a Caserta ci andrà magari a trovare gli amici e a comprare l’ottima mozzarella che si fa da quelle parti, ma il Napoli – parola di presidente – «ha la sua casa a Fuorigrotta, al San Paolo». Un dietrofront dopo l’ultimatum di qualche giorno fa che arriva dopo 100 minuti di vertice con il sindaco Luigi de Magistris. Trovato l’accordo ed è l’uovo di colombo, come ampiamente annunciato si lavora sui diritti di superficie che equivalgono giuridicamente a un diritto di proprietà, concessi per almeno 99 anni e che possono essere trasformati in corsa in vendita vera e propria dal concessionario, ovvero il Comune. Il patron in cambio si occuperà di rimettere a nuovo non solo il vetusto e glorioso San Paolo – stadio comunque vincolato perché ha più di 50 anni – ma anche tutta l’area circostante, dunque Piazzale Tecchio dove c’è capienza urbanistica per costruire anche nuovi volumi che potrebbero diventare opportunità di investimento.
Il sindaco sintetizza così la situazione: «In campo ci sono tre ipotesi – racconta de Magistris. Non c’è una formula che è stata esclusa a priori né una ritenuta per ora migliore, le tre opzioni sono la cessione dei diritti di superficie, la concessione e la vendita. Oggi l’incontro è stato molto positivo abbiamo istituito un tavolo permanente che comincerà a lavorare già dalla prossima settimana. Al tavolo si discuterà anche della formula giuridica, ma oggi soprattutto abbiamo parlato di come sarà lo stadio, di quali sono gli investimenti. La formula giuridica è secondaria rispetto al tipo di investimenti, dipende se parliamo di ristrutturazione, rifacimento o di investimento anche nelle parti più vicine allo stadio». Di rimando l’assenso del patron: «Il San Paolo era e rimane la casa del Napoli, abbiamo trovato l’accordo, ci sarà un tavolo di concertazione fino a giugno per trovare una soluzione che abbiamo già individuato e che sarà innovativa. Un diritto di proprietà del Napoli sullo stadio e le zone adiacenti, per fare tutto quel che si deve e rendere gli impianti ai massimi livelli di standard europei. L’ipotesi-Caserta è decaduta».
Una provocazione quella del patron quando ha minacciato di andare a Caserta? Probabilmente sì e sembra che riguardo al nuovo San Paolo, al netto della formula giuridica si sia già abbastanza avanti. «Finalmente – spiega il presidente – abbiamo iniziato a parlare di progettazione. Sono molto contento perché abbiamo trovato una linea comune di dialogo tra pubblico e privato per costruire qualcosa». All’incontro hanno partecipato anche gli operativi, per la parte del Comune per esempio Attilio Auricchio, capo di gabinetto e Giuseppe Pulli dirigente per le infrastrutture, per la società il capo delle operazioni Alessandro Formisano e l’amministratore delegato Andrea Chiavelli l’uomo dei contratti e dei soldi. Cifre non ne circolano ma l’investimento non dovrebbe essere inferiore ai 100-150 milioni. Con il presidente che sottolinea: «Lo stadio può essere progettato, creato in maniera prefabbricata fuori e portato nell’area del San Paolo, giochiamo al San Paolo ogni 15 giorni e ci sono periodi da metà maggio a fine agosto in cui se si lavora anche nei giorni feriali è come se si triplicasse il lavoro». Inequivocabile segno che il progetto il patron già ce l’ha. Dulcis in fundo ma altra nota importantissima è che la transazione fra Comune e Società sui debiti e crediti pregressi è in via di soluzione per firmare finalmente anche la convenzione per il nuovo San Paolo. Natale dovrebbe essere la data per chiudere la partita amministrativa.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro