Nella notte di San Valentino ogni sagoma divenne oscura. È stato nella serata degli innamorati che il Napoli ha tradito i suoi tifosi. Sconfitta a Palermo e addio -1 alla Roma, che poi avrebbe soltanto pareggiato col Parma. Quando sale lo sconforto la cosa più facile è trovare un colpevole. Una piazza umorale come quella azzurra lo fa quasi senza controllo. Il giovane portiere Rafael, è vero, l’ha combinata grossa. Una parera su tiro dalla distanza di Lazaar e gol più che evitabile, che ha messo la partita in salita. Non è stato il primo. Nelle gare precedenti altri errori e incertezze. Ma in Sicilia ha determinato lui il risultato? Difficile dirlo, ma sicuramente il suo errore ha inciso. Dati alla mano è la prima volta che l’estremo difensore, da solo, condiziona il risultato. In verità l’unico che ha sicuramente determinato è quello della Supercoppa, con la lotteria dei rigori vinta ad oltranza dopo una sua parata di Padoin.
Non basta: gli umori della piazza condannano i colpevoli ma senza tutelare gli innocenti. Un pesante attacco mediatico amplificato a dismisura dai social. Si chiede ora di cambiare le gerarchie. Bocciato da tanti “addetti ai lavori”. Sui social molti toni inadeguati. Qualcuno si erige a difesa, ma è minoranza. Una “guerra” intestina fatta di schiamazzi e fortini. Di inutili prese di posizione. La maggioranza ha deciso, a quanto pare: Rafael fuori, assolutamente. Il secondo portiere Andujar ha fatto bene in Europa League, ma in fondo ora non importa nemmeno questo.Ora è il brasiliano nel mirino. Pagherà per tutti, forse. L’account Twitter del brasiliano è aperto, ma a decine sono stati bloccati, giornalisti compresi. Ma la piazza non può pretendere di fare giustizia: se vuole, potrà chiedere e ottenere una rivoluzione. Ma non può risolvere i problemi. Critiche e insulti bersagliano il portiere che ha la protezione totale di società, compagni e tecnico. Perfino da Empoli il collega napoletano Sepe gli dà conforto. Ma la pressione è forte: gli schiamazzi telematici e i colpi di forcone virtuali rimbonano fuori le mura di Castelvolturno. Benitez riflette, proverà a resistere. Un turno di riposo in Europa League, perché no. E poi?
#Cipuòstare direbbe Rafa. Una partita di stop, sarebbe turn over in fondo. Ma lunedì c’è il San Paolo, arriva il Sassuolo. Farlo giocare o no? E se le voci dei social si tramuteranno nei soliti fischi “tribunari”? Sembrano già lì in agguato: appena Rafael sfiorerà il pallone scenderanno come corvi in picchiata. E poi chi avrà ragione? Amore distruttivo, mettiamola così. Ma ha davvero senso? Tocca a Napoli, la sua tifoseria, dare una risposta. Pressioni letali che darebbero torto a tutti. Ferendo soprattutto la squadra. “Spalla a spalla”, chiedeva Benitez. Vorrebbe solo degli incoraggiamenti per il portiere dei napoletani. Ma la piazza ha sentenziato. Rafa tiene duro, aspetta l’Europa e riflette: ma in cuor suo sa già cosa fare. Per Rafa e per Rafael è iniziata la settimana più difficile.
fonte: gianlucadimarzio.com
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