Rafael Cabral Barbosa sa bene cosa significa “vacanze meritate”. Il portiere brasiliano, il cui 2014 sembrava definitivamente compromesso con la rottura del legamento crociato lo scorso aprile, ha saputo rialzarsi e si è tolto più di una soddisfazione. Prima il ritorno in Nazionale sotto la guida di Dunga, che ha ridato i pali della Seleçao a Rafael dopo più di due anni, e stasera quel rigore parato a Padoin che è valso al Napoli la vittoria in Supercoppa.
Ci aveva provato, Rafael, ad avere la meglio sugli juventini dando loro fastidio: importunandoli, dicendo loro dove avrebbero tirato, ballando sulla linea di porta. Ma quella tattica che nel 2007 permise a Dudek di ipnotizzare i rigoristi del Milan in finale di Champions League (proprio con Benitez in panchina) ed ancor prima a Grobbelaar contro la Roma, non sembrava funzionare. Rafael ha quindi deciso di fare il portiere, di stringere i denti e tirar fuori la qualità. La vittima designata è stata Padoin, che pur aveva tirato un rigore niente male, ma su cui Rafael si è avventato allungando il braccio e aprendo la manona. Ed ecco che quel brasiliano classe ’90 fragile e a volte un po’ indeciso, ha fatto vedere a tutti di che pasta è fatto. In azzurro e verdeoro la strada è ancora tutta da percorrere.
fonte: gazzetta.it
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