Per lui non sarà mai una partita normale. E per questo tiene particolarmente a giocarla, non solo per riscattare le ultime due prove opache con Parma e Borussia. Goran Pandev ha vissuto nella Lazio cinque stagioni trionfali, dal 2004 al 2009: 64 reti in 191 presenze (48 gol in 158 gare di serie A), la vittoria di una coppa Italia e di una Supercoppa, la tifoseria biancoceleste ai suoi piedi. Poi, di colpo, la rottura: il macedone rifiuta il prolungamento del contratto, Lotito ne impone l’allontanamento dalla prima squadra e lo inserisce nei «fuori rosa», Goran chiede la rescissione contrattuale per giusta causa. La sentenza arriva il 23 dicembre del 2009, a gennaio Pandev si trasferisce all’Inter a costo zero e si sfoga contro Lotito: «Mi ha trattato malissimo, non merita di guidare la Lazio, mi dispiace per i tifosi». In realtà da quel momento il macedone rompe con l’intero ambiente laziale. Ne sono testimonianza le due gare giocate con il Napoli all’Olimpico contro la Lazio. Nella prima, del 7 aprile 2012, il macedone segna il gol del momentaneo 1-1 raccogliendo fischi e insulti dagli spalti. Nella seconda (il 10 febbraio di quest’anno) partecipa all’1-1 finale, fornendo l’assist vincente a Campagnaro, ma dagli spalti lo beccano ancora. Nonostante i precedenti Pandev ha ancora un conto aperto e tiene da morire a giocare stasera. Benitez, che ne ha tessuto le lodi in conferenza stampa («È un giocatore di livello altissimo per il calcio italiano»), dovrebbe accontentarlo. Il tecnico insisterà sul 4-2-3-1 con il debutto di Revelleire da titolare al posto di Armero sull’out sinistro, il ritorno di Inler al fianco di Behrami (lo svizzero ha qualche problemino fisico ma è comunque in vantaggio su Dzemaili) in mediana e con i soliti ballottaggi: Fernandez in vantaggio su Britos in difesa, Insigne su Mertens sulla trequarti. In assenza di Hamsik alle spalle di Higuain agirà dunque Pandev, a caccia del riscatto e del quarto gol stagionale. Sinora Benitez lo ha impiegato quasi sempre: 15 presenze, 11 in campionato in 18 gare (è rimasto in panchina solo a Marsiglia e con Catania e Juventus). In tutto ha giocato 13 gare da titolare (3 in Champions), convincendo nella trasferta di Marassi – doppietta al Genoa – nel match interno con il Livorno – un gol e un assist – e con Atalanta, Torino e Marsiglia al San Paolo. In quanto a minutaggio, è il dodicesimo giocatore del Napoli. Stasera giocherà nella sua posizione preferita, da trequartista alle spalle della punta: contro Bologna e Sassuolo non ha convinto quando è stato impiegato sulle fasce. Benitez ha capito che può giocare solo in posizione centrale, al limite anche da centravanti atipico. Pandev, in buone condizioni atletiche, è chiamato ad una prestazione convincente, a fornire gli assist con cui sublimava lo scorso anno le qualità di Cavani, a trovare il guizzo giusto che le sue indubbie qualità tecniche gli consentirebbero di trovare. Goran stasera toccherà anche le 99 presenze in azzurro (17 reti): la Lazio, ironia della sorte, diventa lo spartiacque delle sue fortune e, di conseguenze, di quelle del Napoli.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro