NAPOLI – Casa, dolce casa: però la vacanza è finita e il dovere chiama. Roma-Napoli è un punticino gialloroazzurro che si staglia in vicinanza e il Benitez che sta per volare su Castelvolturno ha ormai la testa piena del derby del Sud, d’un testa a testa che avrà un valore (eccome) e non solo conoscitivo: «Pensiamo alla nostra grande partita». Si gioca, tra un po’, ma prima c’è voluta una boccata “disintossicante” a Liverpool ( «mi sono goduto qualche giorno nel Merseyside» ), con tappa su The Independent tra ricordi recentissimi e proiezioni nell’immediato.
CHE DOLOR! – La Roma, certo: ma l’Arsenal evidentemente è un tarlo ch’è rimasto e che è inevitabile andare a sfiorare nelle riflessioni mediatiche d’un uomo che ha ben chiaro il concetto della comunicazione: «E’ stato deludente aver perso a Londra, in Champions. Arsene Wenger ha una squadra forte, che ha ritmo: lo avevo detto in anticipo che affrontavamo avversari forti e il 2-0 lo ha confermato. Noi stiamo crescendo ma da quella sconfitta qualcosa abbiamo imparato: ad esempio, cosa fare quando affrontiamo avversari che hanno qualità e velocità sugli esterni. Però ci siamo ripresi subito e questo è stato incoraggiante: ci siamo goduti il 4-0 sul Livorno, dopo cinque giorni, pur non avendo Higuain».
CHE REAZIONE! – E’ andata, ormai: è andato l’Arsenal, è andato il Livrono, è andata anche la mini-vacanza e oramai è Roma-Napoli, la partitissima che comincia (tecnicamente) oggi, la ripresa a Castelvolturno, la conta dei disponibili, i primi input da inviare alla squadra, gli schemi offensivi e quelli difensivi, la strategia complessiva d’un match complesso: «Affrontiamo la capolista, l’unica che sta sopra di noi in classifica. Sarà una prova: lo spirito del gruppo è buono e la gente non parla d’altro. Ora devo preparare questa partita».
CHE ANALOGIE – Liverpool, Napoli: lontane eppure così vicine, con quell’immersione totale nel calcio, e una passione che li accomuna e la resurrezione per entrambe che le lascia danzare in cima. «Non smetterò mai di ripetere che sono mondi molto somiglianti. E ciò che rende assai simili Liverpool e Napoli è proprio il calcio. Due città che seguono le proprie squadre con un affetto straordinario e che ora stanno rivivendo il piacere di essere al vertice dei rispettivi campionati. La gente mi ferma per strada, mi chiede di cosa sarà la stagione: siamo all’inizio, il campionato è lungo, la strada sarà chiaramente complicata. Ma i tifosi hanno punti di osservazione diversa. E’ così ovunque, lo è a Liverpool e lo è anche a Napoli. Perché il calcio è un grande creatore di sogni e di speranze. Ed io ora penso solo alla sfida con la Roma». Casa, dolce casa: si riparte.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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