C’è chi vince le finali, chi vince solo le finali, chi al massimo le gioca. E fa una bella differenza. Rafa Benitez è sicuramente tra i primi, anche se i suoi critici, spesso e volentieri, provano a inserirlo nella seconda categoria, tratteggiando il ritratto di un tecnico infallibile nella formula da coppe, eliminazione diretta e tanti saluti, ma in sofferenza sulla lunga distanza. Un uomo da corse in linea, non da tappe. Lui risponde mettendoci dentro tutto: il sorriso sornione, la sua filosofia, di vita e di calcio, il suo legittimo orgoglio. «Non è male vincere solo le finali…», punge Rafa. «Non conta quanto sia importante, e sicuramente lo è questa partita: noi vogliamo vincerla».
Le strategie. Non parla di uomini, di scelte: «Della formazione non dico nulla prima della partita, tutti questi ragazzi si impegnano e voglio pensare sino all’ultimo momento. Ora ancora non so chi giocherà…». Poi piazza la battuta: «C’è Allegri qui che ascolta?». Un modo come un altro per dribblare la questione. Ma tra Juve e Napoli chi sarà costretto a fare la partita? «Loro sono davanti in classifica, noi abbiamo fiducia in noi stessi. Il campionato non conta, ma conta la voglia di vincere, avere la testa giusta, non fare errori, giocare come abbiamo fatto in alcune grandi partite. Sarà difficile, ma possiamo farlo». Un segnale alla Juve e ad Allegri: «Non sarà la stessa partita dell’anno scorso. Lui è bravissimo, ma noi abbiamo i giocatori per fare male alla Juve. Credo che ogni partita sia diversa, ogni momento è diverso. Stiamo per giocare una finale contro una squadra fortissima ed abbiamo alle nostre spalle una tifoseria che vuole vincerle tutte le partite, ma soprattutto questa. Con convinzione e determinazione».
Lui e Napoli. Parla, Rafa, subito dopo le dichiarazioni di De Laurentiis sul suo futuro («Se condivide il progetto, bene. Altrimenti, ce ne faremo una ragione…») ma lui non ci pensa: «E’ sempre positivo avere i tifosi negli stadi, noi giochiamo per loro. I nostri sostenitori non ci saranno, ma li avremo nel cuore, nella testa. Penseremo a loro che sono a Napoli e proveremo a vincere». Pensa al Napoli anche quando rifà i conti sulle coppe: ne ha 9 in bacheca, questa sarebbe la decima in carriera: la Champions, la Supercoppa Uefa, l’FA Cup e il Community Shield con il Liverpool, l’Europa League con Valencia e Chelsea, il Mondiale per club e la Supercoppa italiana con l’Inter, e poi, certo, la Coppa Italia con gli azzurri: «Non è un’ossessione. Più che pensare a cosa rappresenti per me, penso a quello che significa per il club».
Gli uomini. Higuain e gli altri dieci? Rafa glissa sulla formazione: «Sono i giocatori che decidono, con il proprio atteggiamento, il gioco, il modo di fare le cose. Gonzalo ha fatto un grandissimo lavoro, come Duvan. E tutti sono preparati. E’ sempre facile preparare partite così, non c’è bisogno di dire nulla. Non dovrò dire loro troppe cose, sono convinti di cosa vogliamo. Questa è una gara da affrontare facendo quello che sappiamo fare».
Fonte: Corriere dello Sport
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