È un Braglia più che determinato quello prepara la ripresa del campionato. Ne ha una per tutti, e come solito, parla senza peli sulla lingua, spaziando dal mercato, alla sfida col Sassuolo, passando per il caso Cesar fino alla chiusura col botto dell’arrivo, lunedì, del polacco Adrian Ligienza in prova: «Di questo non mi ha detto nulla nessuno – sbotta il tecnico – qui c’è una brutta abitudine: fare le cose senza dirlo all’allenatore. Se non arriva una comunicazione ufficiale io non faccio spogliare nessuno per allenarsi».
Messaggio forte e chiaro a chi ha autorizzato l’arrivo dell’esterno senza aver chiesto il parere di Braglia. Dalla rabbia, alla curiosità di rivedere la squadra nella sfida di venerdì: «Difficile dire che Juve Stabia ci sarà in campo a Modena. Come sempre, nel calcio, sarà solo il campo ad esprimere un giudizio su come abbiamo lavorato in questi giorni di sosta». Avversario di turno il Sassuolo che, nonostante sia stato tirato spesso in ballo nel nuovo scandalo calcio scommesse, ha già piazzato due colpi con Troianiello e Missiroli: «Non si spendono tre milioni e mezzo in questa fase del mercato se non si punta alla serie A. Forse è meglio giocarci contro ora: chi è arrivato magari non si è inserito ancora al meglio…».
Sul fronte mercato stabiese, invece, al di là del «caso» Ligienza, con Scaglia del Brescia che si allontana quasi definitivamente, è in dirittura d’arrivo Fabinho: la Juve Stabia lo ha chiesto all’Udinese che lo riprenderà dal Modena. I friulani vorrebbero piazzare anche il difensore Jefferson che però, al momento, non interessa. Praticamente fatta anche per beretta, attaccante dell’Ascoli scuola Milan, mentre Zaza finirà al Viareggio. Sulle sirene che riguardano, invece, Cazzola, Sau e Zito, Braglia è categorico: «Con la società abbiamo pianificato certe cose da tempo. Chi sta giocando, almeno fino a giugno, da qui non si muove. Chi è in uscita è stato avvisato da mesi, non ci sono problemi. Aspettiamo due esterni, lo sanno tutti e ci stiamo muovendo: vedremo».
Chiusura sulla vicenda Cesar, il brasiliano ingaggiato a settembre e ripartito dopo poco causa saudade e ormai calciatore della Cremonese: «A noi Cesar ha fatto solo un piacere – sorride Braglia – non aveva voglia di star qui: meglio che sia andato via piuttosto che restare a rubare lo stipendio. Così come pure Savio. Io voglio solo giovani, gente motivata. Si parla tanto di scommesse, almeno se perdi è solo per demeriti tuoi e non con il dubbio di altre cose». Fuochi di inizio anno, con la speranza di trovare tre punti, venerdì, nella calza della Befana.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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