VERONA – (ass) Hellas a misura d’Europa? Meglio farlo presente a una big del campionato. Perché a cuor leggero si ragiona meglio. E allora serve giusto un Napoli, stimolo enorme per gonfiare la classifica sontuosa, se si vuole fare la tara alle ambizioni gialloblù. In quella terra di mezzo che è la chiusura del girone di andata: a un’incollatura dalla certezza di essere salvi, con il sentiero verso l’orizzonte dell’Europa League già imboccato. Del resto la concorrenza latita, si sta aprendo un vuoto con il solo effetto di ingolosire Toni e compagnia. Che nella contabilità delle loro imprese non possono annoverare gli scalpi di chi ha più punti. Rimane il Napoli – ma tra breve ci saranno di nuovo Roma e Juve, subito dopo il giro di boa – per mettersi di traverso a un avversario illustre.
A VERONA – Mentre il Bentegodi viaggia verso un pienone in vista di domenica (sono oltre cinquemila i biglietti già venduti, 700 nel settore ospiti) per una partita che manca da tredici anni, Mandorlini non tralascia novità di rilievo nel proprio scacchiere. Cacia per Toni, ad esempio, è una variabile che forse stride (esclusione dell’ariete modenese nel suo momento migliore), ma può essere produttiva. Nel frattempo Toni – scorrendo il ruolino recente, ora che segna di nuovo a grappoli – è destinato a mettere nel mirino la sua prima stagione al Bayern Monaco, quella dei 24 gol. L’allenatore gialloblù medita anche la seconda esclusione consecutiva per Gomez, stavolta in favore di Martinho. Capitolo mercato: i discorsi in entrata si intrecciano con un ex Napoli quale Donadel. Il centrocampista potrebbe avere i giorni contati a Verona, a causa dell’impiego centellinato. Proprio lui, arrivato all’ultimo respiro nella sessione estiva, sembrava il fiore all’occhiello della mediana. A breve bisognerà anche fare i conti con un Moras in scadenza di contratto. « Ne parlerò con la mia famiglia – dice il greco – ma per ora non ci penso. Il mercato è solo un fastidio. Mi concentro su Higuain, che è tra i primi dieci giocatori al mondo. Non abbiamo paura di nessuno, in casa soprattutto: il morale rimane alto».
Fonte: Corriere dello Sport
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