Modulo nuovo, serenità, voglia di vincere per innescare un filotto. Insomma, lo spirito di gruppo è alto in vista della trasferta di Modena. Pur di fronte all’infortunio di Barusso, alla squalifica di Rea, e alle non perfette condizioni di Negro. La Nocerina c’è, rasserenata dai primi effetti benefici del 4-2-3-1 che nelle ultime partite ha soppiantato il 3-4-3.
Reduce da un turno di squalifica, ci sarà anche Farias, il brasiliano ha una voglia matta di giocare: «anche perché contro il Gubbio ho avuto un turno di ”riposo”. Voglio giocare». E magari segnare. Farias è a bocca asciutta dal 6 gennaio, ovvero dalla sconfitta interna col Pescara che segnò il temporaneo allontanamento di Auteri: «Per me il gol è importantissimo, pertanto lo cerco con insistenza, e quando sbaglio mi arrabbio molto, anche se poi vinciamo la partita».
Osannato nei primi mesi, bersagliato da qualche fischio nelle ultime partite. Farias si lascia scivolare tutto addosso: «È normale che non si possono fare quaranta partite al top – dice il brasiliano – può capitare di sbagliare tre, quattro partite. Non bado molto ai fischi del pubblico, ci sta nel calcio. Allo stesso modo, prima, non mi esaltavo quando gridavano il mio nome con cori celebrativi».
Farias è uno dei sei uomini «dal piede educato» del fronte offensivo rossonero. Il tecnico conta molto sul suo talento, lui non teme la concorrenza: «Auteri ha sempre manifestato grande fiducia in me, spero che possa darmi ancora molte chances di giocare». Cosa significa la salvezza? «È fondamentale, per la società, per il pubblico, perché no, anche per il mio curriculum».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
