Accerchiati, circondati, assediati. Se immaginiamo Stamford Bridge come un castello, i napoletani a Londra sono lì, all’esterno di questo stadio costruito a due passi dal ponte della metropolitana che oggi corre sul letto di quello che una volta era lo Stamford creek. Un accerchiamento cominciato nel tempo, sulla Fulham road, strada che corre tra Fulham e Chelsea dove ci sono due squadre di Premier League nel giro di pochi minuti a piedi. E i napoletani sono lì. Con i loro ristoranti: Rosso Pomodoro, Napule, Santa Lucia, Mare Moto, Aglio e Olio, Made in Italy, tutti ritrovi dei tifosi blues a fine partita tra un gol di Drogba e una prodezza di Lampard. «Fulham Road – racconta Gaetano Spera, napoletanissimo frequentatore di Stamford Bridge per la passione sorta negli anni del Chelsea – è una strada piena di napoletani». E allora si comincia all’interno di Fulham Broadway Station, la fermata della metropolitana, con la prima delle pizzerie che offre cibo made in Naples. Il clou si raggiunge con «Napule» e «Santa Lucia» entrambe a cinque minuti a piedi da Stamford Bridge. Mix di napoletano e palermitano.
«Qui ci sono tanti tifosi che vengono dopo le partite – dice Fabio Morello, manager del locale – biglietti? Certo che me li hanno chiesti, ma c’è poco da fare. Quando venne la Juve io ne comprai uno dai bagarini londinesi».
Solo Napoli a «Rosso Pomodoro». Chelsea, Convent Garden, Notting hill. C’è l’imbarazzo della scelta per sentir parlare in lingua madre. «Se mi dovessero pagare un pound per tutte le interviste che sto rilasciando in questi giorni sarei miliardario» scherza Marco La Nave, presidente del Napoli Fans Club London. «Di biglietti nemmeno a parlarne – continua – ma i tifosi napoletani stanno spuntando come funghi».
Lo stesso La Nave è tra i protagonisti di un appuntamento cult di questi giorni: la presentazione del libro di Enrico Varriale dedicato al Napoli. Location «The Italian Bookshop», a due passi dalla National Gallery e The Mall, il viale che porta a Buckingham Palace. La gestisce la signora Ornella Tarantola: «Io sono bresciana – racconta – ma il giorno dell’arrivo di Maradona a Napoli ero con mio marito al San Paolo. Gli italiani a Londra tendono a tifare per il Tottenham, ma, complice anche quest’evento, le assicuro che di Chelsea-Napoli si sta parlando tantissimo».
Ma business is business e allora Carmine Ferrara, napoletano del Carmine, da quarant’anni in giro per il mondo, titolare di Mare Moto risponde: «Qui la Champions porta soldi e fortunatamente lavoriamo tutti. Se passa il Napoli mi fa bene al cuore, se passa il Chelsea il portafoglio ne soffrirà il mercoledì». Poi chiude dicendo: «Tutti i tifosi dei blues sono convinti di uscire». Daria Fortuna, avvocato di Sant’Anastasia, vive a Chelsea da 7 anni: «Aspettiamo questa gara da dicembre, siamo tutti emozionati, ma gli inglesi ci sembrano favoriti». Che sia solo scaramanzia?
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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