CAGLIARI – La tentazione di svestire per una sera i panni da allenatore e indossare quelli da difensore centrale magari può averla avuta per qualche istante, anche se Diego Lopez si è divertito, nella conferenza stampa di ieri mattina nella roccaforte rossoblù, a smentire categoricamente. L’assenza dello squalificato Rossettini, infatti, gli pone qualche problema nel sistemare la linea difensiva a protezione di Avramov, ma il tecnico del Cagliari preferisce restare ottimista.
CONCENTRAZIONE -«Non sono preoccupato perché abbiamo a disposizione dei ragazzi di valore che sapranno fare il loro dovere. Ho già deciso chi dei due giocherà ma aspetto di dirlo a loro prima di renderlo pubblico». Per tutta la settimana, da ex difensore, li ha studiati con grande attenzione e alla fine, salvo sorprese, a prevalere dovrebbe essere la maggiore confidenza con la serie A di Dario Del Fabro, classe 1995, che ha all’attivo tre presenze nello scorso campionato. Un’insidia, forse, mandare allo sbaraglio un giocatore così giovane ad affrontare attaccanti di grande valore come Higuain, ma Lopez non ha particolari timori perché sa bene che “materiale” ha a disposizione. «Quello che veramente conta è giocare una partita attenta perché avremo di fronte una grande squadra. La classifica per ora dice che non è ai livelli della Juventus, ma credo che per quello che mostra in campo sia di altissimo livello». Osservato speciale, quindi, non solo l’attaccante argentino ma tutto il collettivo partenopeo che può creare grattacapi a qualsiasi squadra, in Italia e in Europa. «Loro sono obbligati a vincere e quindi cercheranno di fare la partita. Per questo motivo non possiamo certo pensare solo a difenderci perché gare del genere le perdi. Dobbiamo scendere in campo con la consapevolezza che possiamo fargli male».
IL NUOVO CHE AVANZA – Sarebbe, certo, una bella soddisfazione se l’allievo Lopez superasse un maestro del calcio come Benitez, ma per il tecnico del Cagliari questo è l’ultimo dei pensieri. «Non mi permetterei mai di fare un confronto con lui. E’ un allenatore che ha vissuto in tante realtà ed ha fatto sempre bene riuscendo a vincere molto. A me interessa solo che la squadra faccia una buona partita e riesca a proseguire nella striscia positiva». Sono già cinque le giornate di fila durante le quale la formazione isolana è riuscita ad alimentare la sua classifica che ora è molto meno precaria rispetto ad un mese e mezzo fa. Merito del lavoro che, a sentire Lopez, ma non solo, paga sempre e soprattutto merito di una squadra che non ha mai mollato. «Abbiamo preparato bene la gara anche questa volta, ma solo il campo dirà se ci siamo riusciti». Unico rammarico: il fatto che una partita del genere avrebbe meritato tutt’altra cornice di pubblico e invece saranno poco meno di cinquemila gli spettatori che avranno questa opportunità. «Dispiace, un vero peccato. Questa è una di quelle gare che sicuramente avrebbe riempito lo stadio, ma con tutto quello che è successo è già importante che siamo riusciti a giocarla a Cagliari». L’esilio di Trieste è ormai un lontano ricordo ma il rammarico per non avere un intero Sant’Elia a spingere la squadra è grande. «Sappiamo che questa per i tifosi è una sfida speciale e anche per noi visto che non è mai stata una partita banale. Da quando nel 2008 una vittoria a tempo scaduto ci regalò i tre punti per la svolta in campionato, è sempre stata una gara giocata al massimo e lo sarà anche questa volta». L’ambiente alla vigilia è frizzante al punto giusto e a Diego Lopez non è rimasto che tenere alta la concentrazione pur evitando di caricare troppo una sfida che nasconde già parecchi stimoli per tutti i rossoblù. Sarà fondamentale avere l’approccio giusto alla gara ma ancora di più sarà importante chiudere il 2013 con un risultato positivo che consenta al Cagliari di lasciare definitivamente la zona calda della classifica.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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