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Qui Berlino, la delusione dei tifosi azzurri per lo ‘scippo’ della Supercoppa…

Cronaca di una delusione napoletana in Germania

Sabato 11 agosto, finale di Supercoppa italiana. Pechino, ore 20h locali, stadio olimpico detto “Nido d’uccello”. Contemporaneamente in Europa, ore 14h locali, trattoria “Bar dello sport”: si crederebbe sia in Italia, e invece è in Germania, più precisamente a Berlino. Nonostante un bar dal nome nostrano e che richiama tradizionalmente uno dei locali pubblici più tipici del nostro Paese, quella degli appassionati sportivi. Un bar-trattoria aperto da uno dei tanti italiani emigrati in Germania qualche decennio fa, adesso uno dei ritrovi presenti nella capitale tedesca in cui si riuniscono i nostri connazionali con nostalgia di casa, e soprattutto i calciofili inguaribili. Qui, soprattutto napoletani. Una piccola colonia azzurra: quando gioca il Napoli, si sentono già da fuori le grida in dialetto verace, che accompagnano ogni azione di ogni match. Dentro, sembra di essere ai piedi del Vesuvio e non sulle rive della Sprea. Di tanto in tanto, parte anche qualche coro, e quando gli azzurri segnano si scatta in piedi a urlare per almeno un minuto. Insomma, uno stadio in miniatura, una succursale di tifosi all’estero, una delle tante presenti in Europa e nel mondo.

Per la Supercoppa contro i rivali storici bianconeri, il bar era già quasi pieno un’ora prima dell’inizio dell’incontro. Il clima era allegro, scherzoso. Regnavano positività e cauto ottimismo. E le due volte in cui il Napoli è andato in vantaggio, è scoppiato l’entusiasmo: la squadra aveva il match in pugno e dava l’impressione di poter colpire ancora, in contropiede soprattutto.

La partita, comunque, era bellissima: chiunque avesse vinto, sportivamente sarebbe stato un bello spettacolo. Ma l’entusiasmo napoletano e anche il solo piacere di ammirare una gran partita sono stati entrambi ammazzati poco più tardi, sul più bello, dall’arbitraggio di Mazzoleni. Già in molti avevano notato i fischi a senso unico: falli uguali chiamati alla Juve e non chiamati al Napoli, ammonizioni in abbondanza per gli azzurri e nessuna (salvo poi alla fine dei supplementari, a risultato acquisito) per i bianconeri. Ma la morte della finale e della festa è arrivata nell’ultima parte dei tempi regolamentari, quando Mazzoleni ha fischiato il dubbio rigore del pareggio, poco dopo non ne ha concesso uno clamoroso su Behrami e infine ha espulso senza remore Pandev, Zuniga e Mazzarri uno dopo l’altro. Condannando il Napoli ad un’inesorabile quanto facile rimonta, dal 2-1 al 2-4. Al fischio finale, nel bar si respirava un’aria di frustrazione e amarezza, e intanto i clienti tedeschi (neutrali) presenti nel bar concordavano, sbalorditi, sull’inaccettabilità di un arbitraggio mai visto prima. Fra i napoletani presenti, la sensazione di aver perso ingiustamente, l’unanime convinzione di aver subito un evidente torto. Sentimenti da tifosi, ma sentimenti anche legittimi. Sentimenti capovolti rispetto a quelli che riempivano il locale prima della partita, e che riscaldavano il “Bar dello sport”, questo bar-ristorante seminascosto in un’anonima strada di un quartiere residenziale di Berlino.

Da Berlino, a cura di Lorenzo Licciardi

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