Una notte indimenticabile. Ventuno anni dopo il San Paolo si affaccia sull’Europa e vede una vittoria bellissima, senza se e senza ma perché in campo c’è stata solo una squadra. Brillante, veloce, aggressiva per tutto il primo tempo quando le energie erano ancora abbondanti e si poteva spendere; gladiatoria nella ripresa quando l’acido lattico cominciava a intasare i muscoli rendendo più complicati i movimenti. Sacrificio, forza di volontà: una vittoria di squadra esaltata da Lavezzi, ma anche dai grandi recuperi in chiave difensiva di Cavani che è dovuto uscire con una caviglia malconcia ( conseguenza di un recupero in area di un avversario). Era il Napoli che tutti speravano di vedere. E’ andato ben oltre le aspettative perché il Villarreal è squadra esperta a livello europeo e lo scorso anno qui al San Paolo, in un’altra coppa, aveva pareggiato. La vittoria di ieri sera non lascia adito a dubbi e con quattro punti in classifica Mazzarri e i suoi splendidi ragazzi possono cominciare a sognare: sono entrati in questa manifestazione in punta di piedi e ora si candidano a essere la vera rivelazione del girone. Qualche brivido, in panchina, il tecnico napoletano lo ha avvertito sulla propria schiena ma, paradosso del calcio, la squadra ha rischiato per eccesso di generosità concedendo, dopo il 2- 0, nel primo tempo, spazi che in una simile situazione non si concedono mai. Ma Cavani e compagni volevano il terzo gol, il colpo del ko definitivo. Piccoli errori di inesperienza. Per il resto è stata la partita perfetta.
CATTIVI –Il Napoli sapeva bene che bisognava dare subito un segnale al Villarreal. I ragazzi di Mazzarri sono partiti a ben oltre i classici cento all’ora. Aggressivi in ogni zona del campo, rubavano palla e ripartivano. Tanta aggressività e ritmi così alti hanno decisamente sorpreso gli spagnoli che avevano organizzato tatticamente una gara in maniera non dissimile da quella condotta qui lo scorso anno e in qualche misura non lontana da quella impostata dalla Fiorentina. Anche loro si sono preoccupati di impedire gli inserimenti mettendo Bruno Soriano davanti alla difesa. Ma la posizione di Hamsik, quasi sulla linea dei centrocampisti, creava una perenne situazione di superiorità numerica in mezzo al campo e sulle corsie da unaparte Zuniga e dall’altra Dossena erano sempre abbastanza liberi di ricevere il pallone. Fra l’11’ e il 17′ sulla difesa spagnola ha cominciato a grandinare. Il primo annuncio lo ha dato Lavezzi che, sfruttando un rimpallo, ha confezionato una conclusione dal limite potente ma leggermente alta. Poi è cominciata una fase esaltante per il Napoli. Prima il lancio di Lavezzi al 15′ con Zapata che scivolava aprendo la porta ad Hamsik che al volo « freddava » Diego Lopez. Un minuto dopo, era sempre Lavezzi a sventrare la difesa spagnola, approfittando di un retropassaggiodi Senna. Batteva sullo scatto Gonzalo Rodriguez che lo atterrava in area. Rigore e trasformazione di Cavani che così superava Cané nella classifica dei goleador europei del Napoli. Garrido a quel punto cambiava la sua squadra tirando fuori il frastornato Gonzalo Rodriguez,. Dentro Camunas, Bruno centrale difensivo, Senna a protezione della difesa con il nuovo entrato che partendo da sinistra si sistemava tra le linee. Un assetto che creava dei problemi perché a quel punto i ragazzi di Mazzarri andavano in inferiorità sulle corsie di qui la decisione del tecnico di fare abbassare sulla linea dei difensori in fase di non possesso Zuniga e su quella dei centrocampisti Hamsik, in pratica 4-4-2.
BATTAGLIA –Da un punto di vista agonistico, la partita è stata una vera e propria battaglia, con i napoletani che si catapultavano su ogni pallone vagante, che raddoppiavano e triplicavano sugli avversari, che andavano a cercare costantemente il recupero della sfera. Il secondo tempo è stato inevitabilmente meno bello: le squadre, molto affaticate, si sono allungate, la manovra non è stata più fluida, il contropiede del Napoli non scattava sempre come avrebbe potuto. Gli spagnoli, poi, sanno fare molto bene il fuorigioco (eccezion fatta per il primo gol, quando, comunque, Zapata è scivolato) e il guardalinee Hermans non ha sbagliato quasi nessuna segnalazione. Il verdetto finale, però, non lascia adito a dubbi: il Napoli è stato superiore per giunta in una serata in cui Pepito Rossi, oggetto del desiderio partenopeo, non ha brillato.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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