Come riporta Il Mattino il rapporto tra Comune e Società sportiva calcio Napoli si trascina sempre uguale a se stesso, scialbo e improduttivo da 2190 giorni. I risultati? Sono sotto gli occhi di tutti. Procediamo con ordine. Il patron insiste sullo stadio da 25mila posti, ma soprattutto su un cavallo di battaglia storico: il Comune non mette soldi per la struttura di Fuorigrotta. Tanto che la manutenzione dell’impianto sarebbe stata fatta solo dalla società. La replica tocca all’assessore allo Sport Ciro Borriello. «Il presidente Aurelio De Laurentiis può fare quello che vuole – racconta l’assessore – anche esprimere la volontà di fare uno stadio da 25mila posti, ma non può dire che il Comune non ha messo un euro per il San Paolo». Così la replica dell’assessore. Che non si esaurisce qui: «Noi andiamo avanti per la nostra strada, faremo la ristrutturazione dello stadio grazie al mutuo da 25 milioni con il Credito sportivo e i lavori inizieranno entro il mese. Poi se il presidente vuole migliorare il nostro progetto o portare altre idee noi non aspettiamo altro». De Laurentiis il suo progetto lo presentò l’estate scorsa: valeva 25 milioni anche questo, e conteneva la promessa di trovare sponsor per migliorare ulteriormente la vetusta struttura di Fuorigrotta. Il Comune bocciò la proposta muovendo dei rilievi e diede tempo al patron di apportare i correttivi richiesto, ma De Laurentiis non ripresentò alcun documento rimodellato. Contestualmente Palazzo San Giacomo stava lavorando al progetto in house, ai rapporti con il Credito sportivo, insomma il piano «B» era già preparato se non pronto. Una mossa – sostanzialmente – per lasciare il San Paolo nelle mani pubbliche, una scelta politica legittima ma che certo non può invogliare nessun privato a scendere in campo e tanto meno De Laurentiis, soprattutto nel contesto attuale. Vale a dire mettere soldi per una struttura che non potrà mai gestire sul serio. L’opzione prevista nel progetto del patron conteneva una convenzione lunga almeno una trentina d’anni. Ammesso che si firmi, quella che si profila all’orizzonte non andrà oltre i due-tre anni, e se il patron dovesse presentarsi al tavolo concretamente con un progetto per un nuovo stadio, la durata sarebbe ancora più ridotta. E chissà cosa se ne farà il Comune di quello stadio e di quel mutuo se davvero De Laurentiis si costruirà il suo impianto.
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