Marco Borriello e Antonio Floro Flores hanno in comune il giorno di nascita (18 giugno), la città d’origine, il ruolo e la maglia che indossano attualmente. Ai loro gol si affida il Genoa per centrare la salvezza. Magari aggiungendo anche le reti del terzo attaccante made in Naples del Genoa: quel Ciro Immobile che a Pescara e nell’Under 21 è considerato il gemello di Lorenzo Insigne. Una prima linea tutta napoletana per il Genoa, sensazioni forti per i tre attaccanti che domenica sera saranno impegnati al San Paolo in un match delicatissimo per la posizione in classifica degli azzurri e dei liguri.
Ma non sarà solo una partita, dentro ci saranno emozioni e sensazioni. Ricordi e tensioni. In campo sicuramente Marco Borriello. «Sono nato a San Giovanni Teduccio – racconta Borriello – è il mio quartiere e uno dei luoghi che preferisco. È casa mia. Una volta all’anno, non mi nego una mangiata di trippa a Mergellina. Una spremuta di limone e via. Napoli è solare, accogliente e, a tratti, difficile. Ma quando vado al chiosco di Santa Lucia, quello che compare nel video della canzone di Lucio Dalla, mi sciolgo e non ce n’è per nessuno. Che taralli!».
A segno nella partita d’andata, Ciro Immobile non si sottrae alle valutazioni tecniche: «Ci aspetta una partita importante, complicata, è inutile soffermarsi sui perché. Affrontiamo una squadra fortissima, consacratasi a livello internazionale, ma abbiamo l’esigenza di muovere la classifica, senza andare per il sottile. Per me sarà la prima volta allo stadio San Paolo, arrivarci vestendo la maglia del club più antico d’Italia è motivo di orgoglio. Non ci ho mai giocato in passato, sarà una bella sensazione pensando ai tempi in cui frequentavo da ragazzino lo stadio. Partivamo in auto, con i miei cugini e il fratello, e prendevamo posto in Curva A ore prima dell’inizio. Il gemellaggio tra genoani e napoletani, due tifoserie che sanno regalare spettacolo nello spettacolo, è una delle cose belle che il calcio propone. C’è necessità di lanciare messaggi positivi e questo è un messaggio forte. Cosa ruberei a Cavani? C’è tanto da imparare da un campione come lui, ho avuto occasione di conoscerlo. Gli faccio i complimenti anche per le qualità che esprime fuori dal campo, è stato simpaticissimo e cordiale».
Ma anche per Immobile sarà il giorno delle sensazioni forti: «Sono nato e cresciuto nel quartiere dell’Annunziata, per la precisione. A Torre Annunziata. Non sono un napoletano verace, ma Napoli ce l’ho dentro. È una città stupenda, caotica, con tanta gente di cuore, anche se i problemi ci sono. Mi piace da morire Marechiaro, un’altra zona che mi fa vibrare è quella di Mergellina. Posso essere scontato? Vogliamo parlare della pizza? Me ne concedo poche, ma se proprio devo fare un peccatuccio, salgo in auto e mi dirigo a Gragnano. Quella che preferisco è la margherita, perfetta nella sua semplicità. C’è un posticino, là, dove mi conoscono. Da Zi’ Aniello».
Reduce da un infortunio, Antonio Floro Flores è concentratissimo sul recupero. Ma quando si parla di Napoli non possono mancare i ricordi: «Il mio mare da bambino era quello di Pozzuoli, mamma mia quanti eravamo, che giornate lunghissime. Ora la mia Napoli è quella di Fuorigrotta, dove ho casa. Quando ci torno, cascasse il mondo, non posso rinunciare al caffè di Enzo in via Epomeo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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