Aziende e immobili confiscati ai clan ce ne sono molti in Italia, ma finora nessuno aveva vinto un campionato di calcio: l’impresa è riuscita alla Nuova Quarto Calcio per la Legalità, che ieri ha ricevuto la conferma dell’appuntamento in Vaticano. Il 5 giugno dirigenti e giocatori saranno ricevuti da Papa Francesco, appassionato di calcio e tifoso del San Lorenzo, nell’udienza generale e gli consegneranno una maglia della squadra con il nome «Francesco 1». Intanto, ieri a rendere omaggio al club anticamorra è venuto anche Damiano Tommasi, presidente dell’Aic. L’ex campione della Roma e della Nazionale, numero uno dell’Associazione italiana calciatori dal 2011, sul campo della squadra neopromossa nell’Eccellenza campana ha indossato la maglietta con il logo antiracket. Ha voluto, in questo modo, testimoniare il pieno appoggio dell’Assocalciatori professionisti alla battaglia di legalità iniziata dalla Nuova Quarto, un tempo club nell’orbita della camorra dei Polverino.
Uno stadio più volte violato da ignoti, con una serie di raid sempre rimasti nell’ombra. Trofei e coppe rubate. Scarpini da gioco trafugati. Insulti e cori offensivi sono stati la colonna sonora che ha fatto da sfondo, troppo spesso, nelle gare in trasferta. Ma alla fine la Nuova Quarto ha vinto. «Il mondo del calcio professionistico, così come la Figc, appoggia in pieno l’impegno della squadra anticamorra sottratta ad un clan – ha detto Tommasi sul terreno di gioco dello stadio «Castrese Giarrusso» – È un esempio importante non solo per il sistema calcio, ma per l’intera società italiana».
La squadra sottratta dalla procura antimafia al clan Polverino e messa in amministrazione giudiziaria, ha scelto la strada dell’azionariato popolare diffuso. Un bilancio in attivo. E nell’epoca del fair-play finanziario imposto dall’Uefa, non è certo cosa da poco. Damiano Tommasi, a margine della visita a Quarto, ha parlato anche del “salary cap”: il tetto da 300mila euro deciso per il prossimo anno dalla lega di Serie B per contenere i costi. «In linea di principio è giusto, in questo momento di crisi economica, prevedere dei tetti di spesa – ha chiarito il presidente dell’Aic – ma per come è stata impostata non è certamente la cosa migliore. Comunque valuteremo la sua applicazione in concreto e speriamo che possa essere migliorata in futuro. Poi si vedrà se applicarla o meno anche alla Serie A».
Il presidente dell’Aic ha parlato anche del Napoli, del futuro di Cavani e dello sputo di Pogba contro Aronica: «In questi anni la dirigenza napoletana ha dimostrato di saper lavorare bene nelle retrovie, senza stare sotto i riflettori. Lo scorso anno tutti dicevano che senza Lavezzi gli azzurri ne avrebbe risentito, ma poi non è stato così. Vedremo cosa accadrà con Cavani, ma in ogni caso il Napoli ha dimostrato di essere una società lungimirante. Pogba ha tenuto un comportamento deprecabile e chi sbaglia è giusto che paghi, soprattutto in un mondo di professionisti». L’ex campione giallorosso ieri ha indossato la casacca della Nuova Quarto, si è allenato con la squadra diretta da Ciro Amorosetti e ha partecipato alla partitella di allenamento. Ad osservarlo a bordo campo un centinaio di tifosi, tra i quali i dirigenti Gigi Cuomo e Luca Catalano e il pm Antonello Ardituro.
«Il mondo del calcio, a tutti i livelli, è una realtà fatta ancora di silenzi e troppa omertà – ha detto Ardituro – Quest’anno solo su pochissimi campi di Promozione, la Nuova Quarto Calcio per la Legalità è stata accolta con entusiasmo e pieno sostegno. Per il resto, c’è stata tanta indifferenza ai limiti della omertà per una battaglia anticamorra che non piace a tutti. Tommasi, però, è l’esempio di un calcio sano, pulito, con valori importanti. Lo ringrazio per la sua presenza, anche perché la Nuova Quarto per la Legalità è uno dei pochi casi positivi in Italia di bene confiscato e redditizio dopo il passaggio allo Stato».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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