La Germania è la terra promessa dell’Europa, ha l’immagine del Paese che può risolvere tutti i problemi di chi arranca in Italia, potendo offrire lavoro, ricchezza, tranquillità e benessere. Soprattutto negli anni ’70 e ’80 sono tanti gli italiani e i napoletani ad aver fatto le valige, lasciato gli affetti più cari e cercato fortuna in Germania. Non tutti ci sono riusciti, ma sono comunque tanti quelli che hanno costruito una nuova vita con successo nelle principali città tedesche. Il ricordo tra gli emigranti di Germania più diffuso va al 17 Maggio 1989, quando Maradona e compagni a Stoccarda alzarono la Coppa Uefa. La storia più bella è di Vincenzo del Caffè Vittorio di Monaco di Baviera, da ieri a Dortmund per sostenere gli azzurri nell’importantissima partita di stasera. “Sono partito da Pagani per la finale di Coppa Uefa dell’89, mi è piaciuta la Germania e non sono tornato più a casa. Conservo ancora il biglietto della partita di Stoccarda, ha un significato particolare per la mia vita. E’ sempre un’emozione quando gioca il Napoli in Germania, ricordo ancora la trasferta di due anni fa a Monaco di Baviera, radunai 700-800 napoletani e andammo allo stadio tutti insieme, scortati dalla polizia tedesca. Nel mio locale c’è sempre tanta gente quando giocano gli azzurri”. Da Piazza Carlo Terzo a Dortmund, è la storia di Raffaele, emigrato da 46 anni e tra i primi italiani ad aprire dei locali nella capitale della Ruhr. Oggi nella periferia della città del Borussia ha un suo ristorante, “Da Raffaele”, che gestisce con sua moglie Nunzia, siciliana di Niscemi, sua figlia, nata in Germania e tifosa del Borussia, e il cognato. “Domani per me sarà un’emozione particolare, si gioca di martedì, il nostro giorno di chiusura. Sarò allo stadio, se il Napoli gioca senza paura può farcela. L’assenza di Hamsik è un problema ma gli altri riusciranno a far bene anche senza di lui. Amo la mia città, capisco i problemi, ma ho un legame viscerale con la mia terra”, spiega Raffaele mentre cucina il classico spaghetto aglio, olio, pomodoro e peperoncino indossando la maglia di Higuain nella cucina del suo locale. Un cliente affezionato del suo ristorante è il presidente del Borussia Dortmund (rieletto lunedì) e della Lega Calcio tedesca Reinhard Raunball. “E’ una persona molto sportiva, abbiamo già scherzato molto sulla partita di domani sera”, ci rivela Raffaele. Non solo il patron ma anche tanti giocatori del Borussia frequentano il ristorante di Raffaele; da queste parti sono stati più volte avvistati i portieri Roman Weidenfeller e Mitchell Langerak, Neven Subotic, Marcel Schmelzer. Il viaggio tra i locali napoletani di Dortmund prevede varie tappe, scorgiamo anche il ristorante “De Luca” mentre ci avviciniamo al centro della città, ma in zona stadio spicca il locale “La Gazzetta” che celebra l’amicizia tra le due tifoserie mettendo in mostra le sciarpe delle due squadre. “Sono in Germania dal 1982, questo locale è aperto dal ’93. L’emozione più bella che il calcio mi ha donato da quando sono qui è la semifinale Germania-Italia 0-2 proprio qui a Dortmund, al Westfalen Stadion; non dimentichiamo che il capitano di quella Nazionale era un napoletano, Fabio Cannavaro, che soddisfazione. Speriamo che il Napoli ci regali un’altra gioia”, ci racconta il proprietario Salvatore Pastore, cresciuto a Fuorigrotta, a pochi passi dal San Paolo. Tra birre e caffè espresso, l’angolo partenopeo di Dortmund parla solo della sfida degli azzurri contro gli uomini di Klopp. Mercoledì vogliono camminare a testa alta, che il Napoli regali una gioia a chi non dimentica mai la sua terra e tiene alto il nome della propria città all’estero.
Dal nostro inviato a Dortmund Ciro Troise
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