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Quando tre indizi fanno una prova: perchè Lavezzi va verso l’Inter

L’arrivo del Pocho crea suggestioni, fa sognare. Costa, è vero, e pure tanto. Ma se nell’operazione (come pare) ci si infila un Pandev o un Pazzini a caso accompagnati da un paio di giovanotti, forse-forse non sarà un colpo troppo doloroso per le casse nerazzurre, che dall’anno prossimo saranno alleggerite di stipendi pesanti (Chivu, Forlan, Lucio… forse Stankovic?). Ma perchè Lavezzi e l’Inter paiono destinati a incrociare i loro destini? Se 3 indizi fanno una prova, ecco le indicazioni che porterebbero il Pocho sul vascello nerazzurro nella prossima stagione: vediamole valutandone di ciascuna il peso specifico.
Innanzitutto il Pocho è sempre stato un pallino di Moratti: il Presidente Maximo è un suo estimatore di lunga data e quando si è innamorato di un giocatore (o un allenatore), difficilmente questo non si è visto alla Pinetina. Moratti deve rinsaldare il rapporto coi tifosi, serve un nome altisonante e l’argentino è l’ideale per rispondere alle richieste di impegno esplicitate più volte da parte della curva interista. Inoltre vi sono ottimi rapporti con De Laurentiis che, nonostante sia discepolo dell’antico detto ‘pagare moneta, vedere cammello’ è ancora disponibile al dialogo con la società bauscia, con buona pace del PSG e della sua generosa offerta. Ma al di là degli infatuamenti presidenziali, vi sono altri due dati che danno sostanza all’ipotesi Lavezzi-Inter.
Dopo due anni in cui si è vissuto di rendita, l’Inter riparte con un “progetto”. Un nuovo allenatore (Stramaccioni, confermato ufficialmente ieri sera) col compito di creare il giusto mix fra giocatori giovani e vecchie chiocce. Anche a ciò l’identikit  di Lavezzi ben si confà: a 27 anni è nel pieno della sua carriera, le sue caratteristiche tecniche si integrano perfettamente nel modulo che ha in mente ‘Stramou’. Il Pocho agirebbe da esterno (nel ruolo che fu coperto da Zarate e Forlan nella stagione passata) creando un attacco micidiale con Milito e Palacio; in alternativa, qualora rimanesse Snejider, affiancherebbe il Principe con l’olandese alle loro spalle, ipotesi suggestiva al pari della prima. Vi è poi un ultimo dato da non sottovalutare, e cioè lo spogliatoio interista. Alcuni tifosi la chiamano ‘mafia dell’asado’, i più lo identificano col nome di ‘clan argentino’, quel che è certo è che il gruppetto albiceleste della Pinetina pare avere ancora grande potere decisionale, anche in fatto di mercato. “Aggiungi un posto a tavola!” pare urlare alla brigata capitan Zanetti mentre si accinge alla carbonella, ed ecco il codino over 30 di Palacio a rinforzare il progetto-giovani interista. Qualche dubbio si insinua. Se le lacrime di Cambiasso parevano aver segnato il bivio con un determinato modus operandi, che voleva determinati giocatori sempre e comunque in campo, l’acquisto di Palacio segna un ritorno dell’antico regime.  Ma non basta. Con Palacio le grigliate argentine che si tengono alla Pinetina hanno trovato un altro chef e, dato che l’appetito vien mangiando (o grigliando, a seconda della nazionalità) il clan vuole pure Lavezzi: Zanetti ha già dato il proprio beneplacito. E Moratti, così come fatto per certi allenatori, pare determinato ad accontentare ancora una volta lo spogliatoio nerazzurro e i suoi senatori. Tempo di grigliate, dunque: tre indizi e una prova.

Fonte: goal.com

La Redazione

P.S.

 

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