I primi veleni tra Inter e Napoli risalgono al ’71. Gli azzurri erano in vantaggio per 1-0 a San Siro, poi l’arbitro Gonella concesse un rigore molto discusso ai nerazzurri, che nel finale della partita vinsero per 2-1. Quella storia, più volte ricordata dall’ex presidente azzurro Ferlaino, è nel libro («Pazzo per l’Inter: un sogno lungo 62 anni», Baldini Castoldi Dalai Editore) scritto da Giuseppe Prisco, l’ex vicepresidente dell’Inter scomparso dieci anni fa. Originario di Torre Annunziata, l’avvocato Prisco raccontò il suo grande amore per i colori nerazzurri anche attraverso episodi inediti. Come quello del ’71, ricordato dai più anziani tifosi del Napoli sabato sera, quando sono scattate le durissime proteste di Moratti, Ranieri e dei calciatori nerazzurri per il rigore concesso dopo l’intervento di Obi su Maggio.
Racconta Prisco:
«(…) Mi ricordo una partita Inter-Napoli, il Napoli era in vantaggio per 1-0 e alla fine del primo tempo l’arbitro Gonella decretò l’espulsione di Burgnich, a mio avviso erroneamente (…) Vincemmo noi, 2-1. Nel secondo tempo vi fu un rigore su Mazzola, un rigore che a distanza di tanti anni posso definire “dubbio”, il che è un’ammissione importante da parte mia (…) Dopo ci furono molte polemiche perché, secondo Ferlaino, durante l’intervallo Mazzola avrebbe “avvicinato” l’arbitro Gonella. Io ero l'”indiziato” di questo avvicinamento (lasciamo il dubbio se ero stato io oppure no). Il risultato fu che l’arbitro, che a mio giudizio aveva sbagliato ad espellere Burgnich, nel secondo tempo accordò questo rigore che aprì la rinascita dell’Inter. Pur staccati di sette punti continuammo a credere nello scudetto che effettivamente conquistammo».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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