Sull’asse Napoli-Milano un via vai di allenatori continuo. Simoni fu licenziato da Ferlaino perché confessò di aver incontrato l’Inter. E il tecnico di Crevalcore si è legata al dito quella finale di Coppa Italia che gli fu negata. «La considero una ingiustizia – dice ancora oggi – Ferlaino avrebbe potuto non farmi più andare in panchina nelle partite di campionato e farmi giocare le due finali contro il Vicenza… Avevamo raggiunto quel traguardo eliminando la Lazio di Zeman giocando in nove uomini all’Olimpico per una doppia espulsione. Momenti che non si dimenticano».
Dopo Simoni ecco Bianchi. Dopo la sua seconda esperienza napoletana (92/93) scelse l’Inter ma la sconfitta al S.Paolo per 2-1 (reti di Imbriani e Buso per gli azzurri, Fontolan per i milanesi) gli fu fatale e convinse Moratti a sollevarlo dall’incarico. Strano a dirsi, ma l’ultimo incrocio la scorsa estate. Mazzarri era in predicato di andar via e De Laurentiis a chi ha pensato per la sua sostituzione? Gasperini. L’allenatore al quale Moratti ha affidato le chiavi per la rinascita dell’Inter. La cosa è andata male a Gasperini, all’Inter e forse bene proprio al Napoli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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