La nazionale allenata da Marc Wilmots ha già in tasca il pass per il mondiale in Brasile forte dei 25 punti conquistati nelle precedenti gare: al Koning Boudewijnstadion, ex Heysel, arriva il Galles ed i padroni di casa provano subito ad imporre il proprio ritmo. Poche occasioni in avvio di gara ma partita comunque interessante. Buona occasione al 18′ per Lukaku che da posizione defilata prova a bucare Hennessey. Complice lo schieramento difensivo dei gallesi, il Belgio è costretto a cercare spesso il tiro da fuori: Alderweireld al 36′ scarica un destro terrificante che si infrange sulla traversa. La seconda frazione di gara segue lo stesso leitmotiv del primo tempo; i diavoli rossi fanno girare palla ma sono davvero pochi gli spazi per inserirsi. Hazard, Bakkali e Vertonghen sono gli uomini mandati in campo da Wilmots nella ripresa e grazie al talento del Chelsea la partita si vivacizza. Il meritato vantaggio belga arriva grazie a De Bruyne, bravo a sfruttare un assist di Lukaku al 65′; curiosa l’esultanza che vede l’autore del gol correre in panchina ed abbracciare il napoletano Mertens, lasciato fuori per l’intero match. Axel Witsel prova l’eurogol in semirovesciata ma il pallone finisce a lato. Quel che non ti aspetti arriva in chiusura di match: è l’87’ quando il talento dell’Arsenal, Ramsey, ruba palla a centrocampo e dopo aver verticalizzato con Bellamy infila Courtois con un delizioso esterno destro. È il gol che chiude il match: ai punti il Belgio meritava i tre punti ma le troppe occasioni fallite, hanno premiato la resistenza gallese. Ottimo Ramsey a fare da collante tra centrocampo ed attacco; male Lukaku apparso troppo impacciato. Se Mertens viene lasciato in panchina, un motivo ci sarà: De Bruyne sulla destra ha corso tanto e cercato spesso la conclusione; l’ingresso in campo di Hazard ha sovvertito gli equilibri. Prestazione di quantità e qualità a centrocampo di Witsel, il suo partner di centrocampo Fellaini era in tribuna; per Wilmots l’imbarazzo della scelta e la soddisfazione di guidare una formazione giovane e di qualità ai prossimi mondiali di calcio.
A cura di Francesco Gambardella
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