Il dispiacere maggiore è non riuscire a imporre la sua versione e cancellare un’accusa di tradimento che fa male. Fabio Quagliarella ha raccontato la sua verità perfino ai giudici, interrogato su Sampdoria-Napoli, soffermandosi su brutte storie di gelosia e sfiducia, svelando d’essere finito a un passo dalla cessione al Rubin Kazan, eppure nell’immaginario del tifo azzurro la Juve rimane una fuga, una scelta imperdonabile.
GOL – Il dispiacere è mettere in conto i fischi quando lui invece si sente legatissimo a Napoli e al Napoli, come ribadisce in questa vigilia infinita: «Per me è sempre una partita speciale e sarà un piacere vedere i miei ex compagni: ho sempre detto che con loro ho avuto un buon rapporto e almeno da parte mia non ci sono problemi». Scontato, con queste premesse, che se dovesse segnare non festeggerà: «Quando gioco da ex contro una squadra con la quale sono stato bene, se le faccio gol non esulto: non esulterò mai se dovessi segnare contro il Napoli, sabato o in futuro».
AMBIENTE – «Come in tutte le partite di cartello – continua l’attaccante balzando da Sky a Sportmediaset – c’è sempre un po’ di tensione e qualche polemica. Fa parte del gioco, ma quando scendiamo in campo non pensiamo a quello che c’è intorno: non ci facciamo condizionare, riusciamo a starne fuori». Seguono i complimenti alla squadra azzurra: «Il Napoli, da due anni a questa parte, sta dimostrando di essere una grandissima squadra, che può ambire tranquillamente a vincere lo scudetto. Sarà una partita bellissima, tra due squadre prime in classifica, però non decisiva perché il campionato è appena iniziato. Conosco l’ambiente napoletano e so che arriveranno belli carichi alla partita, ma anche noi saremo concentratissimi: sappiamo che possono metterci in grosse difficoltà, è una squadra a cui fare attenzione non per novanta minuti ma per cento perché in qualsiasi momento ti può far male, l’unica ad averci battuto. Io titolare? Ci spero sempre e quindi continuo a sperarci».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
