Fabio Quagliarella, ex attaccante di Napoli e Juventus tra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:
“Sembrava tutto fatto per trasferirmi a Roma, quando a un certo punto mi arriva una telefonata di Conte. Rispondo e lui non mi lascia nemmeno parlare: “Dove vai? Non se ne fa niente”. Se ti chiama Conte e ti dice una cosa del genere, cosa si può fare? Ovviamente sono rimasto alla Juventus. E così fu anche a gennaio della stessa stagione, quando era tutto fatto con il West Ham, ma lui mi disse “Tu da qua non ti muovi e resti qua”. Insomma mi fece capire che mi voleva tanto e per me è stato un motivo di grande orgoglio e piacere”.
Che allenatore è Conte?
“Innanzitutto è uno che parla tanto. È schietto, è diretto. Se ti deve dire una cosa non fa giri di parole e questo ai calciatori piace. Nel bene e nel male”.
Ci racconti un aneddoto?
“Eravamo a Miami in tournée e dopo giorni di lavoro durissimi ci concede una serata di libertà. “Ma a mezzanotte tutti in camera”, precisa. Io rientro verso l’una e mi sentito in colpa. Pensavo di essere uno degli ultimi, ma invece ero il primo. Ovviamente lui sapeva già tutto e il giorno dopo è incazzato nero. “Il primo che si ferma durante la corsa lo metto fuori rosa”, ci dice con tono minaccioso. E verso la fine dell’allenamento, però, si ferma Pirlo”.
Su Lukaku?
“Lo difendo perché va aiutato, va messo più in condizione di rendere. D’altra parte quando gli arriva la palla giusta come è successo contro la Roma ti decide la partita. Quello è stato un gol pesantissimo”.
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