Si pensa che il razzismo sia solo in curva, ma la Rai se l’è ritrovato in casa sua. Non sono bastate le scuse. L’azienda di viale Mazzini ha sospeso ieri mattina il giornalista Giampiero Amandola, autore del servizio su Juventus-Napoli andato in onda durante il Tgr Piemonte di sabato. I tifosi napoletani da anni si sentono dare dei «colerosi e terremotati», oppure ricevono l’augurio che l’eruzione del Vesuvio li possa accogliere in un «bagno di fuoco»: ma questo avviene negli stadi, nei cori piuttosto in voga tra le tifoserie delle squadre del Nord. A sorpresa, invece, la sede Rai di Torino ha messo in onda un servizio in cui, oltrettutto, e fuori dallo stadio, si scopre che «il nemico puzza». Come i cinesi. Perché è sporco e si lava poco.
In un comunicato l’azienda di Viale Mazzini comunica che il giornalista Amandola è stato sospeso per il servizio definendolo «inqualificabile e vergognoso». Nei confronti di Amandola è stato aperto anche un procedimento disciplinare. «Il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, e il direttore generale, Luigi Gubitosi hanno espresso il loro sdegno per l’increscioso episodio e si augurano che gli uffici competenti applichino la massima celerità e severità nel giudicare l’accaduto. Il direttore generale si è scusato personalmente con Luigi De Magistris».
La Rai, conclude la nota, «è e sarà sempre in prima fila nella lotta contro ogni forma di razzismo e la stupidità che l’accompagna». Anche il Cdr regionale della Rai di Torino si è scusato sottolineando che «l’incidente è dovuto alla fretta con la quale il giornalista ha dovuto montare il servizio». Sulla vicenda è intervenuto durissimo anche il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino: «Stamane ci sarà una seduta del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti e il giornalista Amandola è stato convocato per dare spiegazioni. E mi auguro che le spiegazioni che possa fornirci siano diverse da quelle penose che erano contenute nel comunicato del Cdr, che attribuiva alla fretta quell’infortunio o quella vergogna».
Superficialità. Menefreghismo. Fretta. E i tre ragazzotti che invocano il Vesuvio. E quelli con la sciarpa azzurra che parlano di «ladri» riferendosi agli juventini. «Sono state espressioni inaccettabili che si rifanno a luoghi comuni vergognosi che proprio il servizio pubblico deve essere in prima linea nel combattere e che creano un grave danno di immagine all’azienda», dichiara il capogruppo dell’Udc in commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rao. L’eurodeputato Ppe, Enzo Rivellini, annuncia una querela «per lo scempio andato in onda che offende milioni di cittadini del Sud». Rivellini ha organizzato per l’11 novembre una manifestazione davanti alla sede regionale Rai di Torino. L’associazione dei giuristi Azzurra Lex, mette a disposizione un pool di legali che, a titolo gratuito, sarà al fianco dei tifosi napoletani che si ritengono diffamati. «Bene ha fatto la Rai a sospenderlo. Bene l’Ordine del Piemonte ad avviare la procedura disciplinare», spiega Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine della Campania.
Il video, ieri ha spopolato sul web. Esattamente come quello del luglio di tre anni fa un telefonino rubò le immagini e il sonoro di una festa leghista in cui l’onorevole Salvini un po’ brillo si abbandonava al canto di una graziosa canzonetta. «Senti che puzza, scappano anche i cani:/ sono arrivati i napoletani!…». Hamsik sorride: «Questa da sei anni è la mia città e mi dispiace quando qualcuno la attacca».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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