“Ancelotti è un grande allenatore che attraverso la tranquillità del lavoro quotidiano sa trasmettere una mentalità vincente, non ansiosa. Girone difficile e stimolante”. Così il portiere del Psg Gianluigi Buffon in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Sull’addio alla Juve il portiere racconta: ” Io e la Juve abbiamo programmato insieme, da molto lontano, un percorso d’addio che ha chiuso il cerchio in modo perfetto. Andava chiuso lì. Con la piena soddisfazione di tutti. Non aveva senso ritardare la decisione di un anno. La forza della Juve è la serietà della programmazione. Io alla Juve mi sono sempre sentito amato: dal presidente, da John, dai compagni, dai tifosi. E so che devo andare nei posti dove c’è bisogno di me. Alla Juve non c’era più bisogno, ormai volava da sola. Anche perché sentivo il peso delle responsabilità portate per tanti anni. Allora ho deciso di smettere, di lasciare il calcio, anche se mi sentivo ancora in grado di giocare. Ma se ti comporti bene, senza egoismo, la vita ti premia sempre. Infatti è arrivata la chiamata del PSg, dove c’era bisogno di me. Ho telefonato ad Andrea Agnelli che mi ha detto: “Vai pure, Gigi. Buona fortuna”.
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