Quanti “occhi” vedono le partite del nostro campionato? Per meglio dire, quante telecamere riprendono ciascuna gara di serie A? E come avvengono queste riprese? C’è la possibilità che ci sia disparità di trattamento a seconda delle squadre coinvolte? Non si tratta di interrogativi inediti, ma il caso-Destro li ha inevitabilmente riportati alla ribalta. Ebbene, secondo il Regolamento delle Produzioni Audiovisive, aggiornato all’inizio di ogni stagione, esistono tre differenti standard: A con 14 telecamere, B con 12 e C con 10. Tocca alla Lega e non ai club “etichettare” ciascun incontro e la scelta è, ovviamente, strettamente legata all’importanza dell’incontro. In questo modo, via Rosellini si fa da garante dei contenuti. I nostri stadi, oltre a non essere tutti uguali, non sono nemmeno moderni, ecco perché esistono alcune limitazioni. Parma e Cagliari, ad esempio, non hanno lo spazio per 14 telecamere; stesso discorso per Udine, ma solo perché l’impianto è in fase di ristrutturazione; Firenze, infine, grazie agli ultimi lavori, da questa stagione è adeguato anche allo standard massimo.
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