Balotelli e Pazzini rispondono alla chiamata di Cesare Prandelli. E l’altra Italia, quella che procede nel segno della continuità in attesa di Cassano e Rossi, batte la Polonia 2-0 in un test importante in vista dell’Europeo. Meglio non potevano fare, i due attaccanti. Balotelli è stato il protagonista della serata: ha sbloccato il risultato con un gol-capolavoro, poi ha preso la squadra per mano, ha messo del suo nelle azioni più pericolose e ha servito a Pazzini il passaggio per il raddoppio.
Lo riconosce anche Prandelli, a fine gara: “Al di là del gol – dichiara il cittì – Mario ha giocato un’ottima partita, ha fatto quello che gli avevamo chiesto. Complimenti a lui, ma anche a tutta la squadra per il modo in cui ha interpretato la partita. La Polonia è partita forte, tanto che non riuscivamo a trovare la profondità; meglio la ripresa, quando abbiamo trovato il giusto equilibrio e anche il gol del raddoppio”.
In attesa di Cassano e Giuseppe Rossi, come annunciato alla vigilia, Prandelli chiede all’Italia di procedere, nonostante un ricambio negli uomini, nel segno della continuità sul piano del gioco. Il cittì lancia in attacco la coppia Balotelli-Pazzini, quindi schiera Buffon in porta, dà via libera in difesa all’esordio di Abate sulla fascia destra, con Ranocchia e Chiellini coppia centrale, Criscito a sinistra, mentre a centrocampo presenta De Rossi, Pirlo, Marchisio e Montolivo nel consueto ruolo di appoggio alle due punte.
Stadio esaurito a Wroclaw, 44 mila spettatori sugli spalti in una notte di festa per la Polonia a chiusura del giorno in cui è stato celebrato l’anniversario della liberazione. Gli Azzurri, dal canto loro, scendono in campo a fianco dell’Airc per l’iniziativa “Un gol per la ricerca” a sostegno della campagna di solidarietà nella lotta contro il cancro.
E’ un’altra Italia rispetto a quella che ha brillato nelle qualificazioni e conquistato con due turni di anticipo la fase finale del Campionato Europeo. Balotelli e Pazzini hanno caratteristiche diverse da Rossi e Cassano, meno veloci, ma più dotati fisicamente e più potenti. Per la verità, per la prima mezz’ora è anche un’Italia che non riesce ad entrare in partita, sopraffatta dalle iniziative dei polacchi che, non avendo disputato il girone di qualificazione, ne approfittano per fare le prove in vista dell’appuntamento di giugno. Un destro di Pezko, al 13′, fa tremare la difesa azzurra. La Polonia è motivata e agisce in contropiede. Ma al 30′ un piccolo capolavoro di Mario Balotelli spegne l’entusiasmo dei padroni di casa. E’ bravo Marchisio a recuperare un buon pallone e a servire subito Super Mario che fa tutto da solo, vede il portiere in uscita e lo scavalca con un morbido pallonetto che si infila in rete. Con un gesto significativo, mentre esultano gli azzurri in campo e tutta la panchina, Balotelli bacia il tricolore sulla maglia azzurra. Si sveglia l’Italia, cala la Polonia che impegna, nel finale di primo tempo, Buffon con un tiro insidioso di Lewandovski.
Nella ripresa subito fuori Pirlo e De Rossi, dentro Motta e Pepe. Mentre Marchisio continua il suo prezioso lavoro di raccordo, Balotelli prende per mano l’Italia. Galvanizzato dal suo primo gol in maglia azzurra, il giocatore del City trascina i compagni al raddoppio, dopo aver sciupato lui stesso al 7′ una facile occasione con un colpo di testa da ottima posizione. E’ il 15′: il fendente verticale di Balotelli passa davanti a Pepe, lo tocca con la punta del piede Pazzini e sorprende il portiere polacco.
Prandelli ne approfitta per effettuare altri tre cambi: escono Pazzini, Marchisio e Montolivo, entrano Matri, Aquilani e Nocerino. Nel giro di un minuto, al 21′ e al 22′, l’Italia fallisce due occasioni, prima con Matri e poi con l’inesauribile Balotelli.
Al 32′ esordio per Ogbonna al posto di Criscito. C’è spazio per un altro brivido, al 39′. Una spallata di Ranocchia su Lewandovski viene punita dall’arbitro con un rigore: ma Buffon para. In pieno recupero ancora Balotelli protagonista con un prezioso suggerimento per Matri, che però arriva in ritardo sul pallone.
La Redazione
P.S.
Fonte: figc.it
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