Protti filma la curva col telefonino. Gli ultras del Livorno intonano cori, sventolano bandiere del Che e indossano la maglia numero 10 di Igor. E’ il 22 maggio 2005, la Juventus campione d’Italia gioca al Picchi, esaurito per l’ultima partita di Protti. Cross di Giallombardo, anticipo di testa su Cannavaro, palla all’incrocio: è l’ultimo gol della carriera di Igor, che poco dopo viene richiamato in panchina da Roberto Donadoni per la standing ovation. I tifosi non possono dimenticare la voce dello speaker: “Esce un grande giocatore del Livorno, che oggi ha combattuto la sua ultima battaglia. Esce il capo degli ultras. Esce il grande, unico, mitico, Igorrrrrr…”. E lo stadio, forte: “P-r-o-t-t-i”. Un boato per la storia. Livorno per Igor. Non c’è solo il Picchi, però. Protti è anche il Bari, con cui vinse il titolo di capocannoniere della serie A nella stagione ‘95-‘96. E’ la maglia del Napoli, che l’ex attaccante ha vestito nel 1997. Oggi il Napoli è a un punto dalla Champions League, basterà un pari con l’Inter per tornare nell’Europa che conta. La città aspetta e prepara nuove statuette per il presepe, Ezequiel Lavezzi promette di tingersi i capelli e di mettere la minigonna in caso di qualificazione, Walter Mazzarri vuole chiudere i conti prima di pensare al futuro. “Mazzarri – dice Protti a Generazioneditalenti.com – è uno dei migliori allenatori non solo in Italia, ma al mondo. Se fossi nel Napoli farei di tutto per trattenerlo. Se poi entrambi, società e allenatore, avessero dei dubbi, sarebbe giusto pensarci su“. Aurelio De Laurentiis ha blindato il suo allenatore, ma dicono che dietro ci sia la Juve, anche se per ora sono solo voci, ipotesi, indiscrezioni trapelate dai giornali. “Se Mazzarri dovesse andarsene – prosegue Protti – per il Napoli sarebbe una grossa perdita. Quest’anno, anche grazie all’appoggio di una società importante come quella partenopea, ha fatto un capolavoro. Con una squadra buona ma non eccezionale è riuscito a tenere testa alle prime della classe e ad andare oltre le previsioni, così come fece a Livorno, a Reggio Calabria e a Genova con la Sampdoria. E’ la dimostrazione che ha capacità incredibili“. Igor conosce bene Mazzarri. Lo ha avuto come allenatore proprio a Livorno. “Tra le sue migliori qualità c’è quella di instaurare un rapporto sincero, di stima reciproca e rispetto con i propri giocatori, mentre dal punto di vista tattico riesce sempre a dare un’identità precisa alla squadra a livello mentale e di gioco. E poi è straordinario a impostare la partita in relazione agli avversari: li studia durante la settimana, prepara contromisure e contromosse, sa qual è il modo migliore di affrontarli“. Protti non si sbilancia sul nome del possibile sostituto di Mazzarri sulla panchina del Napoli. “I dirigenti partenopei non hanno certo bisogno dei miei consigli. Con gli allenatori ci hanno sempre visto giusto: Reja ha fatto bene e ha dimostrato le sue qualità anche quest’anno alla Lazio, Donadoni, un altro tecnico che conosco molto bene, non ha avuto molta fortuna ma è comunque un allenatore molto preparato, e infine Mazzarri“. Igor ci tiene a precisare una cosa. Per Napoli e per il Napoli. “Amo la città, la squadra e i tifosi, che mi hanno dato tanto. Per questo è importante che adesso tutti si concentrino sull’obiettivo, che è quello di fare almeno un punto con l’Inter per andare in Champions. I discorsi sull’allenatore e cose simili devono essere rimandati a fine campionato, quando la qualificazione sarà cosa fatta“.Da bomber a bomber, da Protti a Cavani. “Aveva già dimostrato di avere qualità a Palermo – spiega Igor – ma non mi aspettavo che al primo anno a Napoli facesse così bene. E’ stato strepitoso, davvero“. Come Sanchez dell’Udinese. “Gli ho visto fare cose da fuoriclasse. Insieme a Cavani è la rivelazione di questo campionato. Tutto il contrario di Totò Di Natale, che ormai non stupisce più nessuno. Con gli anni ha acquisito esperienza e non ha perso lo spunto“. Il Livorno e il Bari? “Gli amaranto – dice ancora Igor – sono riusciti a tornare in corsa per i play off, mentre il Bari dovrà ripartire dall’affetto dei suoi tifosi, dal loro entusiasmo“. I tifosi, sempre. Il filmato della curva è ancora sul telefonino.
La Redazione
C.T.
Si ringrazia il sito amico generazioneditalenti.com per questo prezioso articolo. Clicca qui per leggere l’articolo originale
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