Allo stadio niente sigarette? La proposta sconvolge la serata calcistica dell’infrasettimanale ed accende un dibattito destinato a proseguire di qui in avanti. Il tema lo ha messo al centro del confronto l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive nella sua riunione di ieri. Niente divieti per ora, è bene chiarirlo subito. La proposta con relativa sperimentazione potrebbe scattare dalla prossima stagione 2013-2014.
Ma andiamo con ordine. Riunito ieri al ministero dell’Interno l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale. Nel corso della riunione viene approvato un ordine del giorno in cui si valuta di introdurre il divieto. Ma il provvedimento – viene immediatamente precisato – non è comunque ancora operativo e dovrà essere discusso con tutte le parti interessate.
Non siamo allo stop immediato. Di che cosa si tratta allora? L’obiettivo dell’Osservatorio è quello di arrivare ad una forma di sperimentazione che possa scattare già dall’inizio della prossima stagione. Il divieto, se verrà introdotto, riguarderà tutte le serie professionistiche e sarà valido in tutti gli impianti a norma.
Attualmente non si fuma in campo. Molti allenatori che hanno il vizio della sigaretta, ed il partenopeo Mazzarri ed il romanista Zeman – ad esempio – sono tra questi, ne devono già fare decisamente a meno quando sono seduti in panchina. Ma torniamo al provvedimento dell’Osservatorio varato ieri. Una «eventuale sperimentazione» del divieto di fumo negli stadi «potrebbe partire solo nella prossima stagione» chiarisce il vice presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Roberto Massucci, sottolineando che «l’agenda approvata» nel corso della seduta di ieri «contiene una serie di punti da approfondire nel corso delle prossime riunioni», tra cui appunto il divieto di fumo. a c’è di più. Sull’ipotesi di introdurre il divieto di fumo, prosegue Massucci, «è stata avviata un’indagine a livello internazionale». E dunque «saranno approfonditi studi di settore e dovranno essere sentiti addetti ai lavori e rappresentanze dei tifosi». Il divieto di fumo negli stadi italiani è «attualmente in una fase di studio e pertanto non è immediatamente operativo». È la precisazione – a questo unto opportuna – fatta dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.
Ma intanto si apre il dibattito. «Credo che ogni misura che porti a diminuire il consumo di tabacco sia positiva» dice il senatore del Pd Ignazio Marino, aggiungendo che «potrebbe essere un’idea» quella di inserire un emendamento di questo tipo nell’iter del «decretone» sanitario. Non a caso, aggiunge Marino, primo firmatario, insieme al presidente della Commissione Sanità del Senato, Antonio Tomassini, di un ddl sul fumo fermo da tempo a palazzo Madama, «sono stati già presentati emendamenti che mirano a proibire il fumo in spazi aperti». Secondo l’esponente del Pd, in questo caso, «non si tratta di fare il tifo ma di capire che in Italia muoiono circa 70mila persone l’anno per problemi legati al fumo e che il costo del Ssn ammonta a circa 7 miliardi di euro l’anno».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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