Gli istruttori del Coni negli istituti penitenziari di Napoli e Campania. Lo sport, le sue regole, le attività motorie entrano nelle carceri della nostra città, dando vita a un progetto sperimentale ideato dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria della Campania del Ministero della Giustizia, in collaborazione con il Coni Campania. Tre mesi di prova fino a dicembre, una fase di sperimentazione con corsi di 4 ore settimanali nelle strutture penitenziarie di Secondigliano, Poggioreale e in quella femminile di Pozzuoli. Una fase decisiva per permettere al progetto di decollare nel 2013, con relativi finanziamenti. «Da subito piena collaborazione con il Dipartimento – spiega Cosimo Sibilia, presidente Coni Campania – Abbiamo fornito attrezzature e dato il via alle disposizioni per i Coni provinciali che si sono attivati sul territorio, lavorando al fianco degli istituti penitenziari in regione. Napoli è già partita con risultati eccellenti, Avellino è pronta; Caserta, Benevento e Salerno si stanno attivando».
Il programma si basa sull’impegno volontario e gratuito degli istruttori, scelti dal Coni di Napoli: a Secondigliano Domenico Scognamiglio e Lino Campagna, a Poggioreale Michele Pinto e Domenico Battaglia, a Pozzuoli Rosa Todisco. Tre mesi per far decollare il progetto in Campania, in accordo con direzioni di istituti e Coni, col coordinamento del segretario regionale Alfonso Modugno. L’obiettivo è attivare iniziative sportive nei penitenziari e migliorare le condizioni generali dei detenuti, affinché lo sport abbia ruolo determinante nel carcere riabilitativo.
«L’esperienza di Pozzuoli è largamente positiva – spiega Rosa Todisco – con una notevole risposta partecipativa. Lavoro su un gruppo di 70 detenute. Insegno danza sportiva. Ho trovato entusiasmo che non mi aspettavo nelle partecipanti e una disponibilità notevole della direzione dell’istituto. È un esperimento importante per loro, che accresce molto anche noi istruttori. Abbiamo l’obiettivo comune che il progetto cresca nel 2013».
Domenico Scognamiglio che ha portato avanti la prima parte dell’esperimento nel carcere di Secondigliano spiega: «Lavoriamo in spazi piccoli dove è difficile fare attività motoria e le cose più semplici diventano complicate, come portare anche solo i palloni nella struttura. Ma la soddisfazione di essere seguito ripaga: lavoro con un gruppo di una quindicina di detenuti. Molti non hanno mai fatto sport e stanno imparando. Visto l’entusiasmo nel 2013 la partecipazione potrà crescere notevolmente, compatibilmente con problemi e regole dell’istituto». Il bilancio è positivo e l’esperimento va avanti; densa di significati era stata in passato l’esperienza voluta dal presidente del Coni Napoli Amedeo Salerno, con gli istruttori Coni al carcere minorile di Nisida, con attività sportive inserite nelle attività scolastiche curricolari. Siamo all’inizio. Budget zero, solo volontariato: Napoli e la Campania si sono messe in gioco.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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