Il professore Raffaele Morelli, direttore di Riza Psicosomatica, ha parlaro ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “La violenza in alcune persone è innata. L’ambiente può svilupparla, ma l’indole aggressiva c’è. Questo è accaduto a Milano. Quando vai allo stadio con bastoni e martelli stai andando a fare male. Non vado allo stadio per vedere l’Inter, ma vado allo stadio per fare male al nemico. Queste persone sono come il cicplope di Ulisse. Un solo occhio con una sola visione del mondo. Non dimentichiamoci che però queste persone sono solo una frangia violenta di una maggioranza. Cori razzisti? Si sentono forti perché tutti insieme possono farlo impuniti. Bisogna isolare i capi ultrà che stabiliscono che bisogna fare l’agguato. Sono menti delinquenziali. La cosa sconvolgente è che magari molti di questi fanno un lavoro nomale, poi dopo pianificano gli agguati. Per anni abbiamo girato la faccia dall’altra parte, per anni abbiamo fatto finta di apprezzare le coreografie. Bastava smettere di urlare e non cambiare nulla. Noi sapevamo che dietro tutto questo c’erano i cori razzisti, le aggressioni, il vandalismo. Il lato violento esce fuori durante queste manifestazioni. La Curva di terribile permette a persone che hanno un lato violento di farlo uscire. Se ti senti fragile, insicuro, diventi forte attraverso il branco. Per questo è importante l’isolamento. Quelli che hanno fatto le urla contro Koulibaly erano tanti, tantissimi! Non sono due o tre. Bisogna iniziare ad educare in famiglia, a scuola. Noi abbiamo distrutto la scuola, i professori hanno perso l’autorità. Noi ci stiamo imbarbarendo. Problema politica? Assistiamo a gente che parla con 2-3 slogan. E questo è pericoloso. Stiamo valorizzando l’incapacità, l’ignoranza al potere. Stiamo preparando una generazione con 400mila adolescenti alcolizzati. Io ho curato ragazzi che fumavano 12 birre a settimana, fumavano 20 spinelli, e nessuno se ne accorge. Razzisti con Koulibaly ma non Keita? Uno dei più grandi libri mai scritti è la “banalità del male”. Se metti i tuoi occhi sulle tue scarpe credi di essere solo piedi. Questo è il razzismo, guardare solo in una direzione. Il pericolo di questi soggetti è che devono avere sempre di più. Non avendo empatia, emozioni, non le hanno neanche per se stessi. Quando gridiamo contro il nero, gridiamo anche contro noi stessi. Le persone sono sempre più sole e si uniscono in branco. Ma paradossalmente in branco, comportandoti in modo violento, diventi sempre più solo”
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