Domenica Marijke Van Kampen era sugli spalti del San Paolo per applaudire suo figlio Dries, «il mio orgoglio». Ieri era il ventinovenne pargolo ad essere seduto nell’aula della presidenza della Scuola di medicina e chirurgia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli (già Seconda Università di Napoli) per seguire i lavori del convegno medico «Il trattamento riabilitativo del paziente oncologico». La signora Van Kampen in Mertens è una delle scienziate più famose al mondo per quanto ha fatto in tema di ricerca sulla riabilitazione. Titolare della cattedra di Scienze riabilitative alla Cattolica di Leuven, si è innamorata di Napoli così come il figlio. La professoressa Francesca Gimigliano la conobbe in giro per il mondo stringendo un legame con la scienziata belga e corteggiandola per un po’ pur di averla a Napoli. Detto, fatto. La lettera, l’invito, il convegno e dal Belgio sono arrivate in quattro, due docenti ed altrettante studentesse per parlare delle loro ricerche sul pavimento pelvico e sul lavoro in team. «È stato un convegno di altissimo livello – spiega Francesca Gimigliano – Marijke Van Kampen è una delle scienziate più competenti e siamo stati onorati di averla a Napoli». I gol si possono segnare anche nella lotta ai tumori. E Dries si è emozionato come un ragazzino a sentirla parlare dinanzi ad una platea silenziosa abbeveratasi alle sue parole. Altro che stadi chiassosi e rumorosi. Ci sarebbe dovuta essere la consegna del silenzio su questa presenza materna che domenica si aggirava anche nei corridoi del San Paolo. A romperla, però, è stato proprio Mertens che non ce l’ha fatta. «Che emozione assistere alla conferenza che mia madre ha fatto alla Seconda Università di Napoli, sono molto fiero di lei» ha postato su Instagram con tanto di foto del convegno. In pochi minuti 12.000 like, centinaia di commenti.
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